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giovedì 13 novembre 2014

INCONTRO CON IL MINISTRO: DELUSIONE PER LA MANCANZA DI RISPOSTE – SEMPRE PIU’ PROBABILE IL RICORSO AD UN INASPRIMENTO DELL’AZIONE SINDACALE

Resoconto dell’incontro
L’incontro, tra il Ministro e i Segretari Generali delle OO.SS. rappresentative del personale scolastico, non ha prodotto alcun passo in avanti sui delicati temi sul tappeto e si è limitato a una sintetica presentazione del Ministro del documento “la buona scuola” e, dopo i diversi interventi delle OO.SS., a una replica conclusiva, in cui ci sono stati solo generici auspici per una futura collaborazione in vista della stesura dell’atto legislativo che tradurrà in concreto l’attuale documento politico-programmatico.
Nel suo intervento il Segretario Generale dello SNALS-CONFSAL ha riaffermato con forza le posizioni del nostro sindacato richiamandosi ai documenti del nostro sindacato inviati da tempo, e in più riprese, al Ministro e al Presidente del Consiglio e ha sottolineato il grande seguito da parte degli operatori scolastici dell’iniziativa intrapresa con la raccolta delle firme che, dopo la consegna delle prime trecentomila, continuano ad affluire nelle sedi dei sindacati.
Nel suo intervento il Prof Nigi ha, tra l’altro, sottolineato che:
- gli operatori scolastici, con la loro firma, rivendicano il diritto al rinnovo del contratto di lavoro e al mantenimento degli scatti di anzianità che non possono essere cancellati per utilizzare  tali risorse per non meglio definiti “scatti di merito”, peraltro da attribuire a una platea ridotta a due terzi del personale, con l’aggravante che gli uni si cancellano da subito e gli altri partirebbero dal 2019;
- vi è una inaccettabile sottovalutazione del ruolo del personale ATA nella vita delle scuole;
- vi è una evidente contraddizione tra alcuni principi affermati e gli atti concreti che sembra perseguire il Governo, a partire dalla legge di stabilità in discussione in Parlamento. Infatti, a fronte della dichiarata volontà di considerare l’istruzione e la formazione un “investimento” e non una “spesa” improduttiva su cui intervenire per ridurla, si continua ad operare tagli e a svilire il lavoro di docenti, dirigenti e ATA minando la loro dignità professionale. Non si possono leggere diversamente gli interventi previsti dall’art. 28 della legge di stabilità che:
- riduce di 30 milioni di euro il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche;
- acquisisce all’erario parte delle eventuali somme non utilizzate dalle scuole (10 milioni di euro) invece di farle confluire, come avviene attualmente, nel fondo per il funzionamento delle stesse;
- riduzione del numero di esoneri dal servizio per i coordinatori periferici di educazione fisica, eliminando il livello provinciale (90 unità) e lasciando solo il livello regionale ove sono attualmente 18;
- abroga esoneri e semiesoneri per docenti con funzioni vicarie e addetti alla vigilanza, privando le scuole di risorse utili per il loro funzionamento in casi di particolare complessità (attualmente  sono attribuiti esoneri: 3 a circoli didattici, 1119 ad istituti comprensivi e 469 ad istituti di 2° grado e semiesoneri: 2056 ad  istituti comprensivi e 1049 a istituti di 2° grado). In tutto si avrebbe una perdita indotta corrispondente a complessivi 3143,5 posti;
- introduce il divieto di conferire supplenze brevi al personale ATA: fino a 7 giorni per i collaboratori scolastici,  agli assistenti tecnici e per quelli amministrativi con deroga per le situazioni con organico inferiore a tre.  Introduce, inoltre, la norma che la sostituzione dei collaboratori scolastici può essere ovviata con il ricorso ad ore eccedenti per il personale in servizio. Tutto questo senza tener conto che l’attuale organico e’ insufficiente per il funzionamento delle scuole (vedi autorizzazione di posti in deroga). Così facendo inserisce modifiche per legge al CCNL e attribuisce ulteriori voci di spesa alle scuole a cui viene ridotto il finanziamento. Stabilisce, inoltre, priorità nell’utilizzo del “Fondo” invadendo il campo contrattuale e le prerogative RSU;
- introduce il divieto di conferimento di supplenza per il primo giorno di assenza dei docenti;
- ridetermina in contrazione le  dotazioni organiche ATA, riducendole di 2020 unità;
- lo SNALS-CONFSAL è favorevole alla stabilizzazione del precariato, all’organico funzionale pluriennale e non rifiuta pregiudizialmente di affrontare il tema della premialità ma:
- la stabilizzazione dei precari, che tra l’altro avviene per anticipare una sentenza europea, non può  scaricare il suo costo sul personale, cancellando la ricostruzione di carriera per i neo immessi in ruolo e il riconoscimento dell’anzianità per tutti;
- i criteri per attribuire la “premialità”, che non deve confondersi con la “produttività”, devono essere chiari e tendere a valorizzare il lavoro in classe e non possono essere affidati al ruolo prevalente di un organo monocratico. La “premialità” deve essere finanziata con “risorse fresche/aggiuntive” e non con quelle attualmente attribuite all’anzianità che è riconosciuta, con la sola eccezione della Svezia, in tutti i Paesi Europei, in quanto, soprattutto nel caso della scuola, l’anzianità è un arricchimento della professionalità.
Di fronte a questo scenario, il sindacato individuerà le forme di azione sindacale da intraprendere non escludendo il ricorso ad azioni si sciopero.