Resoconto dell’incontro
L’incontro, tra
il Ministro e i Segretari Generali delle OO.SS. rappresentative del personale
scolastico, non ha prodotto alcun passo in avanti sui delicati temi sul tappeto
e si è limitato a una sintetica presentazione del Ministro del documento “la
buona scuola” e, dopo i diversi interventi delle OO.SS., a una replica conclusiva,
in cui ci sono stati solo generici auspici per una futura collaborazione in
vista della stesura dell’atto legislativo che tradurrà in concreto l’attuale
documento politico-programmatico.
Nel suo
intervento il Segretario Generale dello SNALS-CONFSAL ha riaffermato con forza
le posizioni del nostro sindacato richiamandosi ai documenti del nostro
sindacato inviati da tempo, e in più riprese, al Ministro e al Presidente del
Consiglio e ha sottolineato il grande seguito da parte degli operatori
scolastici dell’iniziativa intrapresa con la raccolta delle firme che, dopo la
consegna delle prime trecentomila, continuano ad affluire nelle sedi dei
sindacati.
Nel suo
intervento il Prof Nigi ha, tra l’altro, sottolineato che:
- gli operatori scolastici,
con la loro firma, rivendicano il diritto al rinnovo del contratto di lavoro e
al mantenimento degli scatti di anzianità che non possono essere cancellati per
utilizzare tali risorse per non meglio
definiti “scatti di merito”, peraltro da attribuire a una platea ridotta a due
terzi del personale, con l’aggravante che gli uni si cancellano da subito e gli
altri partirebbero dal 2019;
- vi è una
inaccettabile sottovalutazione del ruolo del personale ATA nella vita delle
scuole;
- vi è una evidente
contraddizione tra alcuni principi affermati e gli atti concreti che sembra
perseguire il Governo, a partire dalla legge di stabilità in discussione in
Parlamento. Infatti, a fronte della dichiarata volontà di considerare
l’istruzione e la formazione un “investimento” e non una “spesa” improduttiva
su cui intervenire per ridurla, si continua ad operare tagli e a svilire il
lavoro di docenti, dirigenti e ATA minando la loro dignità professionale. Non
si possono leggere diversamente gli interventi previsti dall’art. 28 della legge
di stabilità che:
- riduce di 30 milioni
di euro il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche;
- acquisisce
all’erario parte delle eventuali somme non utilizzate dalle scuole (10 milioni
di euro) invece di farle confluire, come avviene attualmente, nel fondo per il
funzionamento delle stesse;
- riduzione del numero
di esoneri dal servizio per i coordinatori periferici di educazione fisica,
eliminando il livello provinciale (90 unità) e lasciando solo il livello
regionale ove sono attualmente 18;
- abroga esoneri e
semiesoneri per docenti con funzioni vicarie e addetti alla vigilanza, privando
le scuole di risorse utili per il loro funzionamento in casi di particolare
complessità (attualmente sono attribuiti
esoneri: 3 a
circoli didattici, 1119 ad istituti comprensivi e 469 ad istituti di 2° grado e
semiesoneri: 2056 ad istituti
comprensivi e 1049 a
istituti di 2° grado). In tutto si avrebbe una perdita indotta corrispondente a
complessivi 3143,5 posti;
- introduce il divieto
di conferire supplenze brevi al personale ATA: fino a 7 giorni per i
collaboratori scolastici, agli
assistenti tecnici e per quelli amministrativi con deroga per le situazioni con
organico inferiore a tre. Introduce,
inoltre, la norma che la sostituzione dei collaboratori scolastici può essere
ovviata con il ricorso ad ore eccedenti per il personale in servizio. Tutto
questo senza tener conto che l’attuale organico e’ insufficiente per il
funzionamento delle scuole (vedi autorizzazione di posti in deroga). Così facendo
inserisce modifiche per legge al CCNL e attribuisce ulteriori voci di spesa
alle scuole a cui viene ridotto il finanziamento. Stabilisce, inoltre, priorità
nell’utilizzo del “Fondo” invadendo il campo contrattuale e le prerogative RSU;
- introduce il divieto
di conferimento di supplenza per il primo giorno di assenza dei docenti;
- ridetermina in
contrazione le dotazioni organiche ATA,
riducendole di 2020 unità;
- lo SNALS-CONFSAL è
favorevole alla stabilizzazione del precariato, all’organico funzionale
pluriennale e non rifiuta pregiudizialmente di affrontare il tema della
premialità ma:
- la stabilizzazione
dei precari, che tra l’altro avviene per anticipare una sentenza europea, non
può scaricare il suo costo sul
personale, cancellando la ricostruzione di carriera per i neo immessi in ruolo
e il riconoscimento dell’anzianità per tutti;
- i criteri per
attribuire la “premialità”, che non deve confondersi con la “produttività”, devono essere chiari e tendere a
valorizzare il lavoro in classe e non possono essere affidati al ruolo
prevalente di un organo monocratico. La “premialità” deve essere finanziata con
“risorse fresche/aggiuntive” e non con quelle attualmente attribuite
all’anzianità che è riconosciuta, con la sola eccezione della Svezia, in tutti
i Paesi Europei, in quanto, soprattutto nel caso della scuola, l’anzianità è un
arricchimento della professionalità.
Di fronte a questo scenario, il sindacato
individuerà le forme di azione sindacale da intraprendere non escludendo il
ricorso ad azioni si sciopero.