Di comune accordo con le altre organizzazioni sindacali
maggiormente
rappresentative del comparto istruzione e ricerca, rivolgiamo a
tutte le
Senatrici e Senatori della Repubblica un appello a voler prendere
in
considerazione, nell’esaminare il DDL n.615 contenente “Disposizioni per
l’attuazione
dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario
ai sensi dell’art.
116, terzo comma della Costituzione”, le ragioni che ci
inducono a chiedere
la piena salvaguardia del carattere unitario e nazionale
del nostro sistema
pubblico di istruzione. Si tratta di una richiesta
condivisa da tutte le
organizzazioni sindacali, pur in un contesto articolato
e plurale di
considerazioni e valutazioni che ciascuna sigla, in autonomia,
intende in
questa fase porre all’attenzione del Legislatore, ferme restando
le
iniziative che singolarmente o congiuntamente sono state nel tempo
assunte
anche in merito ai progetti di autonomia differenziata su cui si
è
sviluppato un intenso dibattito politico già prima dell’emanazione del
DDL
oggi in discussione.
Lo Snals Confsal, pertanto, rivolge un appello
alle Senatrici e ai Senatori
della Repubblica affinché valutino, durante
l’iter di approvazione del
Disegno di Legge n. 615 relativo alle disposizioni
per l’autonomia
differenziata, le nostre raccomandazioni per garantire il
carattere unitario
del sistema nazionale di istruzione e la parità dei
diritti di tutti i
lavoratori della scuola.
La regionalizzazione in
materia di istruzione non farebbe altro che
aggravare il divario tra le
regioni ricche e quelle povere con il risultato
di addebitare gli scarsi
risultati degli alunni alla scarsa efficacia di
coloro che operano nella
comunità scolastica. L’autonomia differenziata
metterebbe poi a rischio
l’unità del sistema nazionale di istruzione,
garantita dalla nostra
Costituzione, con grave pregiudizio dell’uguaglianza
di studenti e lavoratori
della scuola. Ancora più gravi sarebbero gli
effetti sul personale della
scuola che, privo di tutele contrattuali
nazionali, sarebbe sottoposto a
discipline del rapporto di lavoro
differenziate e con trattamenti economici
diversi anche in corrispondenza di
analoghe prestazioni lavorative.
Lo
Snals Confsal ritiene che non si possa quantificare l’entità delle
risorse da
trasferire alle regioni sulla base della serie storica della
spesa. Tale
ottica condanna coloro che vivono in contesti difficili e
deprivati ad uno
stato permanente di povertà e smentisce la strategia del
PNRR di riduzione
dei divari territoriali e di contrasto alle povertà
educative.
Sul piano
sindacale Lo Snals Confsal ribadisce la necessità di regole
contrattuali del
rapporto di lavoro stabilite a livello nazionale, uguali
per tutti i
lavoratori. Con l’autonomia differenziata si creerebbero i
presupposti per
una disuguaglianza di diritti che inciderebbe
inevitabilmente sulla qualità
del servizio educativo.
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