Il 28 gennaio 2015 si sono svolte a Trieste, indette dalla
Segreteria provinciale, due assemblee territoriali, una al mattino nell’Aula
Magna del liceo Carducci-Dante e una al pomeriggio nell’Aula Magna dell’I. C.
Ai Campi Elisi, con la partecipazione di personale docente e ATA. Il Segretario provinciale Franco De Marchi
ha illustrato le linee programmatiche più volte espresse dello SNALS, con
particolare riferimento alla relazione presentata dal Segretario Generale al
recente Consiglio nazionale di metà gennaio. De Marchi ha portato l’attenzione
sulle strategie messe in atto dal
governo finalizzate ad una sistematica
delegittimazione del sindacato: dalle campagne mediatiche al
drastico taglio degli esoneri, dalle informative ridotte a meri atti rituali
alle reiterate proroghe per il rinnovo contrattuale. De Marchi ha ribadito con
forza che nessuna riforma sarà possibile se non si va immediatamente al rinnovo contrattuale, sia per la parte normativa
che economica, in quanto troppi cambiamenti sono intervenuti nella scuola dalla
data della scadenza di quello in proroga che non è più rispondente alle
accresciute esigenze didattiche, ai carichi di lavoro richiesti ai docenti,
agli ATA e ai Dirigenti, all’evoluzione dell’organizzazione del lavoro e non è
più in sintonia con la fitta produzione normativa dell’ultimo decennio. Dall’assemblea
è stato puntualizzato come i decreti attuativi della legge finanziaria, che
saranno presto emanati, non potranno trovare facile applicazione qualora
contrastanti con le vigenti norme contrattuali.
Inevitabile – da parte di De
Marchi - la critica ai contenuti della
“Buona scuola” presentati dal Governo e ai metodi fallimentari per
divulgarla e per ottenerne un forzato consenso, in contrapposizione al successo sindacale con le 300 mila
sottoscrizioni alla petizione “sbloccacontratto”. L’assemblea, condividendo
quanto espresso dal segretario, giudica inaccettabile la contraddizione
governativa tra le dichiarazioni che la scuola è un investimento e quanto
sancito dalla legge di stabilità che ha
previsto soltanto tagli di risorse economiche e di personale. Altrettanto Inaccettabile è l’eliminazione degli scatti
di anzianità per un comparto escluso da qualsiasi progressione
professionale. De Marchi ha ricordato che lo SNALS è convinto che solo una
cultura ispirata ai principi irrinunciabili della serietà degli studi, del
valore dell’impegno e dei comportamenti responsabili di parlamento, governo e
amministrazione potrà contribuire alla ripresa e al miglioramento del nostro
Paese. Dall’Assemblea si sono levate più
voci ad affermare come prioritaria
l’urgenza del rinnovo del contratto e del mantenimento degli scatti di
anzianità, presentandosi di fronte al Governo unitariamente con le altre organizzazioni
sindacali, senza rinunciare alla specificità del nostro sindacato libero e
autonomo. Siamo convinti che non si può fare una buona scuola se non si parte
da un buon contratto di lavoro che vada almeno ad allineare gli stipendi del
personale della scuola italiana a quelli della media europea.
“E’ ormai tempo - ha sostenuto Marchi - che un
contratto nazionale riconosca il fatto che la scuola oggi per funzionare
necessita, più che nel passato, di figure
di sistema che, di fatto, operano con carichi di lavoro sempre crescenti, con
mansioni non ben definite e spesso improvvisate, ma con un totale
disconoscimento sotto il profilo economico e della carriera e persino correndo
dei rischi per l’aspetto delle connesse responsabilità: penso ai coordinatori
di classe, di plesso, di dipartimento, agli addetti alla sicurezza e al primo
soccorso, alle figure necessarie alla realizzazione dei piani dell’offerta
formativa, ai collaboratori del dirigente e ad altre figure strategiche per il
funzionamento della “scuola semplicemente normale” prima che “buona”. Per
queste figure servono mansionari e
compensi certi aventi carattere stipendiale, definiti contrattualmente in
base a parametri nazionali da sottrarre agli arbìtri delle contrattazioni
d’istituto. Lo stesso per il personale
ATA: figure di coordinamento amministrativo vanno distinte dalle funzioni
meramente esecutive, o destinatarie di incarichi specifici. Anche per il
personale ATA occorre un organico funzionale analogo a quello che si prevede
per i docenti e non invece falcidiare gli organici degli assistenti
amministrativi in conseguenza del presunto potenziamento dell’informatizzazione
degli uffici. L’incremento dei collaboratori scolastici non è meno necessario
di quello dei docenti, soprattutto nel primo ciclo dove attualmente non si
riesce a far fronte alle più elementari necessità e vanno eliminate le
esternalizzazioni dei servizi di pulizia perché con esse viene lasciato
scoperto tutto il settore della vigilanza, degli indispensabili ausili agli
alunni e servizi alle persone”. Serve un contratto che finalmente prenda in
considerazione anche quella gran
quantità di ore lavorative che non si sa se siano obbligatorie o facoltative:
si pensi al moltiplicarsi delle riunioni di programmazione e di verifica per i
disabili, per i BES, per i DSA e che regolamenti meglio le modalità e i tempi
della formazione. Occorre, infine, dare risposte definitive ai dirigenti scolastici in merito alla
retribuzione di posizione e di risultato e alla perequazione stipendiale. Il
Segretario provinciale Franco De Marchi ha anche illustrato i successi dell’attività sindacale sul territorio
provinciale e nelle singole scuole specialmente attraverso l’impegno dei nostri rappresentanti nelle RSU di cui ci si appresta al rinnovo e ha sollecitato
tutti a dare il proprio contributo per il successo del sindacato nella
imminente tornata elettorale.
Franco De Marchi