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lunedì 2 febbraio 2015

TRIESTE - ASSEMBLEA GENERALE SNALS 28.01.2015

Il 28 gennaio 2015 si sono svolte a Trieste, indette dalla Segreteria provinciale, due assemblee territoriali, una al mattino nell’Aula Magna del liceo Carducci-Dante e una al pomeriggio nell’Aula Magna dell’I. C. Ai Campi Elisi, con la partecipazione di personale docente e ATA. Il Segretario provinciale Franco De Marchi ha illustrato le linee programmatiche più volte espresse dello SNALS, con particolare riferimento alla relazione presentata dal Segretario Generale al recente Consiglio nazionale di metà gennaio. De Marchi ha portato l’attenzione sulle strategie messe in atto dal governo finalizzate ad una sistematica  delegittimazione del sindacato: dalle campagne mediatiche al drastico taglio degli esoneri, dalle informative ridotte a meri atti rituali alle reiterate proroghe per il rinnovo contrattuale. De Marchi ha ribadito con forza che nessuna riforma sarà possibile se non si va immediatamente al rinnovo contrattuale, sia per la parte normativa che economica, in quanto troppi cambiamenti sono intervenuti nella scuola dalla data della scadenza di quello in proroga che non è più rispondente alle accresciute esigenze didattiche, ai carichi di lavoro richiesti ai docenti, agli ATA e ai Dirigenti, all’evoluzione dell’organizzazione del lavoro e non è più in sintonia con la fitta produzione normativa dell’ultimo decennio. Dall’assemblea è stato puntualizzato come i decreti attuativi della legge finanziaria, che saranno presto emanati, non potranno trovare facile applicazione qualora contrastanti con le vigenti norme contrattuali.
Inevitabile – da parte di De Marchi - la critica ai contenuti della “Buona scuola” presentati dal Governo e ai metodi fallimentari per divulgarla e per ottenerne un forzato consenso, in contrapposizione al successo sindacale con le 300 mila sottoscrizioni alla petizione “sbloccacontratto”. L’assemblea, condividendo quanto espresso dal segretario, giudica inaccettabile la contraddizione governativa tra le dichiarazioni che la scuola è un investimento e quanto sancito dalla legge di stabilità che ha previsto soltanto tagli di risorse economiche e di personale. Altrettanto Inaccettabile è l’eliminazione degli scatti di anzianità per un comparto escluso da qualsiasi progressione professionale. De Marchi ha ricordato che lo SNALS è convinto che solo una cultura ispirata ai principi irrinunciabili della serietà degli studi, del valore dell’impegno e dei comportamenti responsabili di parlamento, governo e amministrazione potrà contribuire alla ripresa e al miglioramento del nostro Paese. Dall’Assemblea si sono levate più voci ad affermare come prioritaria l’urgenza del rinnovo del contratto e del mantenimento degli scatti di anzianità, presentandosi di fronte al Governo unitariamente con le altre organizzazioni sindacali, senza rinunciare alla specificità del nostro sindacato libero e autonomo. Siamo convinti che non si può fare una buona scuola se non si parte da un buon contratto di lavoro che vada almeno ad allineare gli stipendi del personale della scuola italiana a quelli della media europea.
 “E’ ormai tempo - ha sostenuto Marchi - che un contratto nazionale riconosca il fatto che la scuola oggi per funzionare necessita, più che nel passato, di figure di sistema che, di fatto, operano con carichi di lavoro sempre crescenti, con mansioni non ben definite e spesso improvvisate, ma con un totale disconoscimento sotto il profilo economico e della carriera e persino correndo dei rischi per l’aspetto delle connesse responsabilità: penso ai coordinatori di classe, di plesso, di dipartimento, agli addetti alla sicurezza e al primo soccorso, alle figure necessarie alla realizzazione dei piani dell’offerta formativa, ai collaboratori del dirigente e ad altre figure strategiche per il funzionamento della “scuola semplicemente normale” prima che “buona”. Per queste figure servono mansionari e compensi certi aventi carattere stipendiale, definiti contrattualmente in base a parametri nazionali da sottrarre agli arbìtri delle contrattazioni d’istituto. Lo stesso per il personale ATA: figure di coordinamento amministrativo vanno distinte dalle funzioni meramente esecutive, o destinatarie di incarichi specifici. Anche per il personale ATA occorre un organico funzionale analogo a quello che si prevede per i docenti e non invece falcidiare gli organici degli assistenti amministrativi in conseguenza del presunto potenziamento dell’informatizzazione degli uffici. L’incremento dei collaboratori scolastici non è meno necessario di quello dei docenti, soprattutto nel primo ciclo dove attualmente non si riesce a far fronte alle più elementari necessità e vanno eliminate le esternalizzazioni dei servizi di pulizia perché con esse viene lasciato scoperto tutto il settore della vigilanza, degli indispensabili ausili agli alunni e servizi alle persone”. Serve un contratto che finalmente prenda in considerazione anche quella gran quantità di ore lavorative che non si sa se siano obbligatorie o facoltative: si pensi al moltiplicarsi delle riunioni di programmazione e di verifica per i disabili, per i BES, per i DSA e che regolamenti meglio le modalità e i tempi della formazione. Occorre, infine, dare risposte definitive ai dirigenti scolastici in merito alla retribuzione di posizione e di risultato e alla perequazione stipendiale. Il Segretario provinciale Franco De Marchi ha anche illustrato i successi dell’attività sindacale sul territorio provinciale e nelle singole scuole specialmente attraverso l’impegno dei  nostri rappresentanti nelle RSU di cui ci si appresta al rinnovo e ha sollecitato tutti a dare il proprio contributo per il successo del sindacato nella imminente tornata elettorale.

Franco De Marchi