Classi con 25-30
alunni? No, grazie: è umanamente impossibile! Per Serafini (Snals) massimo 20
allievi a lezione
Intervista
https://www.youtube.com/watch?v=TEyduBKBGdw&t=48sdi Alessandro Giuliani
Nemmeno la diminuzione sensibile di iscritti nelle scuole,
dovuta al tasso demografico in forte discesa, ha convinto i governi a ridurre
il numero di alunni per classe: si rimane fermi agli eccessivi parametri
innalzati, durante l’ultimo Governo Berlusconi, dall’allora ministra
dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, quando si è arrivati addirittura a
portare a 27 gli iscritti minimi per avviare il primo anno di corso di una
classe di scuola superiore. Nel frattempo, l’aumento di esigenze che portano ad
una didattica sempre più mirata al singolo allievo e l’esplodere di
certificazioni tra gli alunni (con il moltiplicarsi di casi di Sostegno, in
particolare di autismo, ma anche più semplicemente di Dsa e Bes che richiedono
comunque sempre un Pei) ha reso le lezioni e l’assegnazione dei compiti sempre
più personalizzate. Con i docenti spesso in affanno professionale, per per via
della burocrazia anch’essa nel frattempo lievitata. La Tecnica della Scuola ha
affrontato questi temi con Elvira Serafini, segretaria generale del sindacato
Snals-Confsal.
Ai nostri microfoni, la sindacalista spiega che è oggi è
innegabile che vi siano “delle classi numerose: c’è un rapporto troppo elevato
tra docente e discente. Se il numero in classe è di 30 alunni, ecco che
dobbiamo lavorare” sui parametri, ma anche “sugli organici, su un allargamento
del numero delle assunzioni” e anche per questo “non accettiamo i tagli al
personale”.
Serafini ricorda che il “docente deve intervenire non solo
sull’alunno diversamente abile con delle misure mirate al recupero: tutti” gli
allievi, infatti, “oggi hanno diritto ad essere considerati e aiutati con
interventi calibrati”.
Quindi, Serafini ha sottolineato che “un numero elevato” di
alunni per classe “non consente un lavoro coscienzioso e veramente elevato per
svolgere le attività di docenza”.
Il sindacato riceve spesso lamentele per questa situazione e
anche questo influisce sul cosiddetto burnout.” Sì, certo – commenta ancora la
leader dello Snals-Confsal -, il burnout è un una forma di esaurimento per
delle situazioni di pesantezza che si vengono a creare. Il docente come può, in
presenza anche di 30 alunni che hanno oggettive difficoltà nel seguire la
semplice lezione, a porre la giusta attenzione e considerare la difficoltà del
momento” con uno studente, “quando ce ne sono altri 29 da seguire a cui dare le
stesse opportunità? È umanamente impossibile”.
Secondo Serafini la soluzione sarebbe quella di “un tetto
massimo di 20 alunni per classe: si creerebbe una condizione ideale per poter
seguire ogni alunno, dando ad ognuno la propria opportunità di migliorare, per
arrivare all’eccellenza e pere seguire l’andamento didattico nel migliore modo
possibile. Ecco, dobbiamo lavorare per una riduzione del numero per gli adulti
di alunni”, conclude la sindacalista.
L’intervista è stata pubblicata da La Tecnica della Scuola
al link
https://www.tecnicadellascuola.it/classi-con-25-30-alunni-no-grazie-e-umanamente-impossibile-per-serafini-snals-massimo-20-allievi-a-lezione