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venerdì 26 giugno 2020

Piano scuola 2020-2021: sogno o incubo?



Dopo la riapertura di spiagge, bar, sale giochi e bingo, arriva finalmente, da ultimo, il Piano scuola 2020-2021. Che fatica! Certo la scuola non è cosa da poco: interessa direttamente, tra alunni,  personale docente e ATA,  dieci milioni e mezzo di residenti in Italia.
A questi si devono aggiungere genitori e nonni, educatori, addetti ai trasporti e alle mense, funzionari statali, regionali, comunali e altro ancora: insomma, direttamente o indirettamente, materialmente o idealmente, quasi tutti gli italiani rientrano nell'indotto della scuola.
E dopo mesi di attesa, arriva un piano che appare un nebuloso libretto dei sogni, più un incubo per la verità. Un piano sospeso nell'aria, che dovrebbe essere attuato dal primo settembre 2020, prodotto senza un reale coinvolgimento di chi la scuola la vive e di chi ne rappresenta i lavoratori.
 Un Piano fatto di deleghe a cascata da ripartire fra Tavoli nazionali, regionali, Conferenze dei servizi, convenzioni fra Enti locali e scuole, ecc.
Sul palcoscenico della scuola sono invitati a salire istituzioni pubbliche e private, terzo settore, associazioni sportive, ricreative, di volontariato... E con questo si distribuiscono responsabilità educative e di vigilanza sugli alunni ad attori esterni al mondo scolastico senza regole precise.
 Le strutture scolastiche, per le quali si prevedono adattamenti e ristrutturazioni, dovrebbero includere musei, cinema, teatri, biblioteche, parchi, ed ogni altro spazio interno o esterno reperibile. Per Trieste si potrebbero pure aggiungere le dismesse caserme.
 Le scuole devono rivedere e integrare i Piani dell'offerta formativa (PTOF), il Documento di valutazione dei rischi (DVR), il Patto educativo con le famiglie. Si devono approntare metodologie didattiche innovative, aggregare, disaggregare e frazionare classi e materie e tempi di insegnamento. Per questo devono essere mobilitati gli Organi collegiali di ogni scuola.
 Nel Piano si invocano sacrosanti principi: adattamento alle esigenze del contesto, flessibilità, individualizzazione dell'insegnamento, sussidiarietà, corresponsabilità educativa, collaborazione. Si prevedono interventi formativi per docenti e ATA e didattica digitale integrata. Rimane la  didattica a distanza con tutti i problemi già visti che essa porta con sè.
 Tutto viene riversato sulle Regioni, sugli Enti locali, sulle Scuole con i Dirigenti scolastici in fondo al  vicolo, beneficiari dello strumento privilegiato, che tale ora non pare, dell'Autonomia scolastica. Docenti e ATA, infine, appaiono semplici subalterni.
 Non si vedono invece le responsabilità e gli impegni del Governo in termini di previsioni di spesa, di reale supporto alle scuole, di incremento degli organici, di rinnovo o integrazione dei contratti di lavoro per il personale scolastico, dato che quelli vigenti non rispondono agli imprevisti impegni e alla rinnovata organizzazione del lavoro con le necessarie garanzie per la sicurezza e la salute. Siamo di fronte a sfide colossali. Come sarà possibile, nelle condizioni disastrose in cui ci si trova a causa del COVID-19, che si realizzi in due mesi estivi ciò che non è mai stato possibile fare in più anni nei tempi ordinari?   E' probabile che entro il 31 di agosto leggeremo un piano B.
 Posto che il Piano venga oggi o domani varato definitivamente, così come sta nell'odierna bozza o con modifiche, mancano comunque ancora dei pezzi importanti per sapere come si rientrerà a settembre.
Manca il Protocollo nazionale di sicurezza per le scuole, diffuso in bozza già un mese e mezzo fa, Protocollo che una volta approvato dovrà poi essere adattato in ogni singolo istituto in base alle specificità di ciascuno.
Ancora non è chiaro se il rientro avverrà per tutte le scuole il primo settembre o dopo. Nel balletto delle date alcuni dirigenti hanno ritenuto di avvisare gli insegnanti di escludere dalle ferie l'ultima settimana di agosto per lo svolgimento degli esami integrativi e di idoneità entro la data canonica del 31 agosto, cioè entro la fine del corrente anno scolastico. Ma è già pronta  l'Ordinanza che prevede lo svolgimento di queste prove d'esame, almeno per il secondo ciclo, entro la data d'inizio della sessione straordinaria dell'esame di Stato prevista per il 16 settembre e su questo si è già espresso favorevolmente il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Il 20 e 21 settembre ci sarà l'election day. Ancora nelle scuole? La scuola si può fare ovunque, mentre i seggi elettorali e referendari possono essere insediati solo nelle scuole? Perdonatemi se dopo decenni che se ne parla ancora non capisco.

Franco De Marchi



giovedì 25 giugno 2020

GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA, AI SENSI DELL’ARTICOLO 3 DELLA LEGGE 20 AGOSTO 2019, N. 92

Pubblicato il decreto di attuazione  per l’insegnamento dell’educazione civica con le 
relative linee guida.

SCUOLA: SERAFINI (SNALS-CONFSAL) “DELUDENTE IL PIANO DI RIPRESA DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE”

Si è svolto il previsto incontro da remoto tra il Ministero dell’Istruzione e le OO.SS. sul Piano per la ripresa delle attività didattiche a settembre.
“Un Piano lacunoso –ha commentato il Segretario Generale dello Snals-Confsal, Elvira Serafini- che non appare adeguato alle numerosissime questioni aperte da una situazione così delicata”.“Non basta fare appello genericamente all’autonomia scolastica come soluzione di tutti i problemi – ha dichiarato Serafini- in assenza di revisione di norme contrattuali e di dispositivi amministrativi che modifichino gli assetti organizzativi delle scuole, e soprattutto senza un adeguamento degli organici”.Ma le criticità sono molteplici, secondo lo Snals. Mancano indicazioni chiare sulla modifica del tempo scuola e sulla garanzia degli spazi necessari ad assicurare il distanziamento.Così come manca qualsiasi riferimento alla necessità di rivedere la responsabilità delle scuole e dei dirigenti scolastici nel caso di contagi.
Scarse le garanzie per la salute dei docenti soprattutto nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, dove insegnanti molto spesso appartenenti ad una fascia d’età a rischio verranno a contatto con studenti dai 3 ai 13 anni.
In caso di emergenza, inoltre, il piano prevede anche di tenere lezioni in presenza ai figli del personale sanitario e delle forze dell’ordine. Ma contemporaneamente i docenti saranno impegnati con la Didattica a Distanza. Una palese incongruenza.“La DaD comporta una forma di impiego non prevista dalle attuali norme contrattuali –ha affermato Serafini - Non basta certo un piano condiviso a rimuovere tutte le limitazioni poste dall’attuale CCNL”. Anche per questo è necessario aprire una stagione contrattuale che insieme ai nuovi compiti e alle connesse responsabilità dei docenti ponga al centro il giusto riconoscimento economico del personale della scuola.
Il Piano evidenzia anche un’insufficienza di risorse. “Secondo l’art 231 del DL 34, il cosiddetto Decreto Legge Rilancio – ha ricordato il Segretario - le scuole dovrebbero provvedere tra l’altro all’igienizzazione, alle sanificazioni, all’acquisto di dispositivi di protezione individuale, dispositivi informatici e piattaforme. Si diano invece risorse cospicue agli enti locali, finalizzate a modernizzare gli edifici scolastici, evitando di limitare gli interventi a piccoli rappezzi”.
“Il Governo ha stanziato 3 miliardi di euro per l’Alitalia, destinando solo la terza parte alla scuola per fronteggiare l’emergenza sanitaria - ha concluso Serafini - occorre un piano di investimenti nell’edilizia scolastica in grado di portare, con interventi specifici e selettivi di ristrutturazione, alla creazione di spazi scolastici migliori e più ampi.”

Roma, 24 giugno 2020
Il Segretario Generale 
Elvira Serafini


lunedì 8 giugno 2020

RICORSO PER RICOSTRUZIONE CARRIERA E RICONOSCIMENTO INTEGRALE SERVIZIO PRE-RUOLO


NUOVE DATE RACCOLTA ADESIONI
Si va sempre più consolidando l’orientamento positivo di accoglimento del principio di riconoscimento per intero del servizio pre-ruolo.
Può partecipare al ricorso tutto il personale, docente e ATA con contratto a tempo indeterminato, che ha ottenuto il decreto di ricostruzione di carriera da non più di 10 anni, perchè i precedenti sono caduti in prescrizione.
Il ricorso intende ottenere il riconoscimento per INTERO di tutto il servizio pre-ruolo valutabile con conseguente beneficio economico, arretrati, scatti stipendiali.
Attualmente la ricostruzione di carriera viene effettuata riconoscendo i primi 4 anni per intero ed i 2/3 per il restante servizio.
L’azione è conveniente per coloro che hanno almeno 6 anni di servizio pre-ruolo.
Il ricorso è gratuito per i già iscritti, mentre per le nuove adesioni il costo è di soli
€ 100,00.
Per informazioni ed adesioni gli interessati possono rivolgersi all’avv. Massimo Altobelli, previo appuntamento telefonico, presso la Segreteria Provinciale di Via Paduina, 4 - tel. 040370205 - nella giornata di lunedì dalle 17.00 alle 19.00,   entro  il  30 giugno.

Documenti necessari:

1.      Decreto di ricostruzione di carriera;
2.      Autocertificazione dei servizi prestati o copia dei certificati di servizio;
3.      Documento di identità e codice fiscale.

domenica 7 giugno 2020


mercoledì 3 giugno 2020

Ricorsi al TAR del Lazio per partecipare al concorso straordinario/ordinario 2020.

Per i ricorsi è necessario che gli interessati trasmettano  la documentazione in originale, per il tramite della Segreteria Provinciale, all’Ufficio Legale Snals entro e non oltre il 15.06.2020 (in formato A4, non fronte/retro, e soprattutto i documenti non devono essere spillati).
La scheda di adesione  dovrà essere compilata on line, (Cliccando sopra la dicitura AZIONE N/2020) relativa all'azione specifica.

IL COSTO DEI RICORSI PER GLI ISCRITTI E' DI EURO 50,00.

CONCORSO STRAORDINARIO


✓ AZIONE 2/2020: (SCUOLE PARITARIE) RICORSO AL TAR LAZIO AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II GRADO PER IL PERSONALE CON 3 ANNI DI SERVIZIO SVOLTO NELLE SCUOLE PARITARIE NON RITENUTO VALIDO PER L’ACCESSO AL CONCORSO STRAORDINARIO (NEI TERMINI DELLA STABILIZZAZIONE), MA SOLO FINALIZZATO, NEL CASO DI SUPERAMENTO, AL CONSEGUIMENTO DELL’ABILITAZIONE;
✓ AZIONE 3/2020: (3 ANNUALITÁ SENZA SERVIZIO SPECIFICO) RICORSO AL TAR LAZIO AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II GRADO PER IL PERSONALE CON 3 ANNI DI SERVIZIO SVOLTO IN SCUOLA STATALE, MA SENZA SERVIZIO NELLA SPECIFICA CLASSE DI CONCORSO D’INTERESSE;
✓ AZIONE 4/2020: (DOCENTI RELIGIONE CON 3 ANNUALITA’) RICORSO AL TAR LAZIO AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO RISERVATO 2020 PER LA SCUOLA SECONDARIA DEL PERSONALE DOCENTE DI RELIGIONE CON 3 ANNI DI SERVIZIO;
✓ AZIONE 5/2020: (2 ANNUALITA’ DI SERVIZIO) RICORSO AL TAR LAZIO AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II GRADO PER IL PERSONALE CON SOLI 2 ANNI DI SERVIZIO SVOLTO IN SCUOLA STATALE (invece di 3);
✓ AZIONE  6/2020: (PERCORSI  IePF)  RICORSO  AL  TAR  LAZIO  AVVERSO  L’ESCLUSIONE  DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II GRADO PER IL PERSONALE CON 3 ANNI DI SERVIZIO SVOLTO NEI PERCORSI IeFP;
✓ AZIONE   7/2020: (SERVIZIO   TRIENNALE   MISTO) RICORSO   AL   TAR   LAZIO   AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II dei DOCENTI CHE HANNO MATRATO IL REQUISITO DI SERVIZIO DI TRE ANNUALITA’ IN MODO MISTO (ES. 2 ANNI STATALI ED 1 ANNO PARITARIO, OPPURE 1 ANNO STATALE, 1 ANNO PARITARIO, 1 ANNO IEFP ECC.);
✓  AZIONE 8/2020: (540 GIORNI DI SERVIZIO IN PIU’ DI TRE ANNUALITA’) RICORSO AL TAR LAZIO AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II PER COLORO CHE HANNO MATURATO UN SERVIZIO PARI AD ALMENO 540 GIORNI, NEGLI ULTIMI 8 ANNI, SEPPUR IN PIÙ DI 3 ANNI SCOLASTICI;
✓ AZIONE   9/2020: (REQUISITO   DI   SERVIZIO   ANTECEDENTEMENTE   ALL’A.S.   2008/2009) RICORSO AL TAR LAZIO AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II PER COLORO CHE HANNO MATURATO IL REQUISITO DI SERVIZIO DI 3 ANNUALITA’ PRECEDENTEMENTE ALL’A.S. 2008/2009;
✓ AZIONE 10/2020: (DOTTORI DI RICERCA) RICORSO AL TAR LAZIO AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II DEI DOCENTI IN POSSESSO DEL TITOLO DI DOTTORE DI RICERCA, SUL PRESUPPOSTO DELL’EQUIVALENZA DELLA FREQUENZA TRIENNALE DEI CORSI DI DOTTORATO AL REQUISITO DELLE TRE ANNUALITÀ AL FINE DI OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DEL PERIODO DI DOTTORATO (3 ANNI) AI FINI DELLA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO;
✓ AZIONE  11/2020: (SERVIZIO SOSTEGNO SENZA ABILITAZIONE)  RICORSO  AL  TAR  LAZIO   AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II PER COLORO CHE HANNO MATURATO IL REQUISITO DI SERVIZIO (TRE ANNUALITÁ) SUL SOSTEGNO, IN MANCANZA DI ABILITAZIONE OVVERO DOCENTI CON SERVIZIO TRIENNALE SVOLTO SUL SOSTEGNO SECONDARIA “SENZA TITOLO”, IN QUALSIASI PERIODO, NELLA SCUOLA SECONDARIA STATALE O PARITARIA;
✓ AZIONE 12/2020: (IDONEI TFA CON REQUISITO DI SERVIZIO) RICORSO AL TAR LAZIO AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II DI COLORO CHE SONO GIÁ IN POSSESSO DI IDONEITA’ ALL’ESITO DEL SUPERAMENTO DI TFA SOSTEGNO IV CICLO”, CON SERVIZIO TRIENNALE SPECIFICO SUL SOSTEGNO SECONDARIA, “MATURATO SENZA SPECIALIZZAZIONE”;
✓ AZIONE    13/2020: RICORSO    AL    TAR    LAZIO    AVVERSO    IL    BANDO    DEL    CONCORSO STRAORDINARIO PER LA SCUOLA SECONDARIA, LADDOVE NON VIENE PREVISTA LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE – SIA AI FINI DELL’IMMISSIONE IN RUOLO – PER LA CLASSE DI CONCORSO A016 PER COLORO I QUALI, IN POSSESSO DI DIPLOMA VALIDO PER L’ACCESSO A QUEST’ULTIMA CLASSE DI CONCORSO, ABBIANO MATURATO IL REQUISITO DI ALMENO UNO DEI TRE ANNI DI SERVIZIO NELLA CLASSE A066.
✓   AZIONE   15/2020: RICORSO   AL   TAR   LAZIO   AVVERSO   L’ESCLUSIONE   DAL   CONCORSO  STRAORDINARIO 2020 SCUOLA SECONDARIA DI I E II FINALIZZATO PER L’IMPUGNATIVA DEL BANDO NELLA PARTE IN CUI NON CONTEPLA LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO PRESTATO SU POSTI DI SOSTEGNO ANCHE NELLA PROCEDURA CONCORSUALE PER IL POSTO CURRICOLARE (POSTO COMUNE/CLASSE DI CONCORSO).

ORDINARIO


✓   AZIONE 14/2020: RICORSO AL TAR LAZIO AVVERSO L’ESCLUSIONE DAL CONCORSO ORDINARIO 2020 PER LA SCUOLA SECONDARIA DEI DOTTORI DI RICERCA NON IN POSSESSO DEI 24 CFU;




lunedì 1 giugno 2020

Tavolo di conciliazione: risposte insoddisfacenti da parte del Ministero. I Sindacati indicono lo sciopero della scuola l’8 giugno. Per ripartire servono investimenti straordinari, non piccoli aggiustamenti.

 Si è svolto  in videoconferenza l’incontro col Ministero dell’Istruzione per il tentativo di conciliazione chiesto dai sindacati a seguito della proclamazione dello stato di agitazione. L’incontro, presieduto dal Capo di Gabinetto, Dott. Luigi Fiorentino, ha lasciato del tutto insoddisfatte le organizzazioni sindacali che l’avevano richiesto, rappresentate dai loro segretari generali. Eccezion fatta per l’aggiornamento delle graduatorie dei supplenti, proposta che aveva già trovato risposta risolutiva nel testo di conversione del Decreto Scuola approvato nei giorni scorsi dal Senato, su tutte le altre questioni esposte nella lettera inviata per il tentativo di conciliazione le Organizzazioni Sindacali hanno dovuto prendere atto della totale assenza di precisi impegni da parte dell’Amministrazione. In modo particolare, nessuna disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e ATA, la cui necessità è resa evidente dai contenuti del documento con cui il Comitato Tecnico Scientifico indica le misure indispensabili per un riavvio in sicurezza delle attività in presenza, fissando parametri di distanziamento che imporranno un’articolazione del lavoro su gruppi ridotti di alunni. Tale documento, nel fornire un dettagliato quadro della situazione di cui si dovrà tenere conto nel programmare la riapertura delle scuole dal prossimo settembre, alla luce di tutte le precauzioni da adottare per prevenire rischi di contagio, ha reso ancor più evidente l’insufficienza delle risorse destinate al sistema d’istruzione per fronteggiare l’emergenza; per consentire di far fronte all’accresciuto fabbisogno di docenti e collaboratori scolastici, oltre che alla necessaria dotazione di materiali igienico sanitari e di DPI per alunni e personale, occorre infatti prevedere un loro sostanzioso incremento. Se davvero si vuol tornare in sicurezza alle attività in presenza, non bastano piccoli aggiustamenti, servono investimenti straordinari. Ugualmente non accolte, nell’incontro di oggi, tutte le richieste avanzate dai sindacati: garantire il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità, rivedere almeno nella presente emergenza i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, provvedere alla messa in sicurezza degli edifici, promuovere modifiche normative che sottraggano i Dirigenti Scolastici da responsabilità improprie in merito alla manutenzione degli edifici, incrementare le risorse del FUN per la Dirigenza, prevedere un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA. Tutto ciò si aggiunge alla mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo settembre, così come non vi è alcuna certezza sulle risorse da destinare al rinnovo del Contratto per il triennio 2019-21. Dall’esito totalmente negativo del tentativo di conciliazione consegue la decisione dei sindacati di indire lo sciopero di tutto il personale della scuola statale per l’intera giornata di lunedì 8 giugno. È una decisione assunta nella piena consapevolezza del carattere straordinario della situazione in cui la scuola si trova costretta a operare, in un contesto di generale emergenza per l’intera collettività, nel quale tuttavia sono emersi con ancor più evidenza ritardi e carenze da cui il nostro sistema è afflitto per la mancanza di un adeguato livello di investimento, evidenziato più volte negli ultimi anni nelle indagini e nei confronti internazionali. Proprio per questo si fa oggi ancor più pressante la necessità di ridare a istruzione e formazione la dovuta centralità nelle scelte politiche, perché il superamento dell’attuale emergenza, con un ritorno in piena sicurezza alle attività in presenza, segni anche per il sistema scolastico un momento importante di rinnovamento e di crescita. È forte il timore per la riapertura delle scuole, mancando ad oggi un progetto chiaro e ben definito sulle modalità con cui tornare all’attività didattica in presenza. Il personale della scuola ha dato in questi mesi una grande prova di responsabilità, senso civico, passione per il proprio lavoro: non possono essere queste le uniche risorse su cui far conto, è il momento che faccia fino in fondo la sua parte chi ha la responsabilità di governare il Paese.