ORARIO DI APERTURA

LUNEDI', MERCOLEDI' E GIOVEDI' DALLE 17.00 ALLE 19.00. Per urgenze inviare una email all'indirizzo: friuliveneziagiulia.ts@snals.it

SEGRETERIA PROVINCIALE DI TRIESTE

via Paduina, 4
34125 Trieste -Tel. 040-370205 Fax. 040-368415

e-mail:friuliveneziagiulia.ts@snals.it

friuliveneziagiulia.trieste@pec.snals.it

venerdì 18 dicembre 2020

 


La Segreteria Provinciale dello SNALS di Trieste augura a tutto il personale della scuola Buone Feste.

La sede sarà chiusa il 5 gennaio ma potete inviare una e-mail all'indirizzo: friuliveneziagiulia.ts@snals.it indicando il problema ed un recapito telefonico e verrete contattati.



giovedì 10 dicembre 2020

GRADUATORIE PROVINCIALI PER LE SUPPLENZE - LO SNALS PROPONE SOLUZIONI URGENTI E STRAORDINARIE A DIFESA DEI PRECARI

Lo Snals-Confsal, dopo aver preso atto nel corso di questi mesi delle continue criticità delle GPS, chiede adesso con forza al Ministero di rivedere l'impianto dell'intera procedura.

Le scuole non hanno, infatti, ricevuto orientamenti precisi e univoci sul piano nazionale per la valutazione di molti titoli di accesso, quali ad esempio quelli inerenti alla specializzazione per il sostegno conseguiti all’estero o quelli artistici per le discipline musicali e coreutiche.

Sono state poi omesse indicazioni pratiche sulle procedure da seguire per la stipula o la revoca dei contratti in caso di punteggi errati, nonostante le GPS siano state connotate da notevoli indici di errori nei punteggi e nelle assegnazioni alle fasce, scaricando, peraltro, la responsabilità dei malfunzionamenti del nuovo sistema di formazione delle stesse sulle scuole, che hanno dovuto, in uno stato di grande incertezza, adottare decisioni urgenti con gravi effetti sulla omogeneità delle scelte anche a livello territoriale.

Conseguentemente i lavoratori precari, penalizzati da errate attribuzioni di punteggio, sono stati costretti ad aprire contenziosi che aggravano ancora di più le sofferenze amministrative delle scuole, impegnate tra l’altro nell’adozione delle misure di prevenzione del contagio da Covid 19.

Se il sistema introdotto dal Ministero per la produzione delle GPS non riesce a garantirne la correttezza sarebbe opportuno avviare una procedura straordinaria di ricostituzione delle graduatorie con rinnovati e più efficienti sistemi di controllo. A questo punto ci sarebbe anche il tempo per rivedere la procedura inserita nel software di gestione delle istanze e degli archivi per la verifica delle situazioni dichiarate, non affidandola solo alle scuole, ma preliminarmente agli Uffici Scolastici territoriali.

Lo Snals-Confsal promuoverà le iniziative che si renderanno necessarie per tutelare i diritti e gli interessi legittimi dei lavoratori precari sostenendone le azioni per il riconoscimento dei titoli e servizi prestati.


venerdì 4 dicembre 2020

Nodo trasporti e riapertura delle scuole

 Le dichiarazioni del Ministro dei Trasporti sulle scuole aperte il sabato e la domenica confermano ancora una volta che il Governo non riesce a individuare soluzioni adeguate alle esigenze di ripresa delle attività didattiche in sicurezza.

Anziché investire nei trasporti, fornendo poi linee guida per modularne gli orari, si preferisce abusare ancora di più della disponibilità di famiglie e docenti, privandole anche del diritto al riposo settimanale. La materia del rapporto di lavoro è di natura contrattuale e lo SNALS-Confsal si opporrà sempre a qualsiasi tentativo di regolazione fuori dalle regole sindacali.

Se si vogliono allungare i tempi di erogazione del servizio scolastico, si decida subito l’assunzione di nuovo personale, superando l’impasse prodotta da una procedura concorsuale straordinaria partita male e subito bloccata, come da noi già previsto e segnalato in tutte le maniere ad un Ministro sordo a tutti i nostri appelli.

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)

ORARIO APERTURA - EMERGENZA COVID 19

lunedi' 7 dicembre chiuso

Potete inviare sempre una e-mail all'indirizzo: friuliveneziagiulia.ts@snals.it formulando le Vostre domande o per fissare un appuntamento. Vi invitiamo anche a comunicarci il Vostro recapito telefonico per ulteriori contatti.


giovedì 3 dicembre 2020

Serafini (Snals): i docenti, come i medici, sono esposti ad alto rischio contagio. Si utilizzino mascherine FFP2/FFP3

 Uno dei temi centrali del dibattito politico e sociale, in questo periodo di emergenza sanitaria, è l’importanza della scuola in presenza. Improvvisamente, dopo anni in cui i docenti hanno sperimentato il peso di una solitudine sconcertante, vivendo sulla propria pelle l’indifferenza delle istituzioni, ora è improvvisamente chiaro a tutti il valore imprescindibile della formazione e il ruolo fondamentale della scuola nella nostra società.

Si è acquisita finalmente la consapevolezza che il futuro di una comunità passa per l’istruzione e la formazione e che puntare sulla formazione delle nuove generazioni non è un’opzione, ma una necessità, se si vuole ancora credere nel futuro.

La questione delle attività didattiche in presenza, nel periodo dell’emergenza sanitaria, tuttavia, è complessa e necessita di analisi adeguate e calate nelle singole realtà delle istituzioni scolastiche. Fare scuola in presenza è una priorità per tutti, in primis per il personale scolastico, ma è evidente che non basta distribuire una mascherina chirurgica e installare dispenser di gel disinfettante per tutelare quanti gravitano nella scuola, dagli alunni ai docenti, dal personale amministrativo ai collaboratori; soprattutto non possono essere queste le misure per garantire la salute di coloro che, già solo per questioni anagrafiche, rientrano tra le categorie più a rischio per le eventuali conseguenze del contagio. I dirigenti hanno fatto di tutto per rendere sicure le scuole, hanno trascorso i mesi estivi con il metro in mano, per definire le distanze di sicurezza tra i banchi, si sono barcamenati tra ingressi scaglionati e rigidi protocolli di sicurezza da far rispettare per impedire ogni sorta di assembramento, hanno chiesto e ottenuto la collaborazione di tutti per far funzionare una complicata e delicata macchina organizzativa, che vede ogni giorno confluire in ciascun istituto scolastico alcune migliaia di persone, tra alunni, docenti, personale amministrativo, tutti coinvolti nel condividere spazi per almeno quattro/cinque ore di attività giornaliera.

Quale può essere la risposta a tutto ciò? Di sicuro bisogna considerare che i docenti, come i medici, sono esposti ad un alto rischio di contagio. Tuttavia, mentre i medici hanno protocolli di sicurezza elevatissimi, indossano tute, mascherine e visiere, i docenti hanno in dotazione esclusivamente una mascherina chirurgica. Eppure in una classe ci sono mediamente dalle 25 alle 30 persone, tra alunni, docenti di base e docenti di sostegno. Si resta lì per almeno 4/5 ore al giorno e le sole mascherine chirurgiche risultano poco efficaci in una situazione simile. A tale riguardo sarebbe opportuno, per contenere il rischio di contagio, soprattutto tra le categorie con maggiori probabilità di riportare conseguenze gravi nel contrarre il coronavirus, prevedere per i docenti e per il personale scolastico l’utilizzo di mascherine FFP2/FFP3.

Ulteriore problema, che rischia di innescare pericolosi conflitti sociali, non auspicabili in un periodo già così delicato, riguarda il programma di distribuzione dei vaccini. È evidente che bisognerà ipotizzare delle priorità, tra le diverse categorie lavorative, ma non si può ignorare che i docenti, insieme a tutto il personale scolastico, siano alla pari dei medici, esposti in prima linea al rischio di contagio. Ogni docente trascorre quotidianamente dalle due alle cinque ore a contatto con un numero di alunni variabile tra le 50 e le 150 unità.

Situazione che diventa particolarmente rischiosa nelle scuole superiori, dove la platea, che ha un’età oscillante tra i 14 e i 20 anni, rappresenta la categoria considerata più coinvolta nel veicolare il virus, per la scarsa attenzione che i giovani prestano al rispetto delle misure per il contenimento del contagio, soprattutto nella relazione con i coetanei.

Pertanto, se si ritiene opportuno che le scuole restino aperte, perché la didattica va svolta in presenza, sarebbe auspicabile inserire il personale scolastico, insieme a quello sanitario, nella prima trance dei vaccini da somministrare, per tutelare una categoria a forte rischio contagio. Ciò sia per evitare di gravare su ospedali e terapie intensive, sia per garantire il regolare svolgimento dell’attività didattica, per la quale non basta tenere le scuole aperte, ma bisogna agire per la tutela della salute dei docenti e di tutto il personale scolastico, onde evitare di tenere gli alunni in classe, ma i docenti a casa, in quarantena, o peggio in ospedale.

È proprio in questa fase che bisogna compiere delle scelte e stabilire delle priorità. Se il Ministro dell’istruzione continua ad affermare che va garantita la didattica in presenza, probabilmente dovrebbe assumere posizioni altrettanto forti nel tutelare il personale scolastico, considerando una priorità la tutela della salute di lavoratori che, senza grandi difese e adeguati dispositivi di protezione, non hanno esitato a svolgere gli esami di Stato in presenza, la scorsa estate, e non si sono tirati indietro nel corso di quest’anno scolastico, finché è stata svolta l’attività in presenza, ma che oggi hanno bisogno di sentirsi tutelati nel loro diritto alla salute.

Lo SNALS ritiene comunque fondamentale nell’attuale momento di emergenza non amplificare i motivi di conflitto sociale, confidando nel ripristino di corrette relazioni sindacali per le quali dichiara la propria illimitata disponibilità e adoperandosi per offrire il proprio contributo di analisi e di proposta indipendentemente dalla necessità di sottoscrivere o meno un accordo o un’intesa. Lo spirito di collaborazione, in un momento così grave per la comunità educante e per l’intero Paese, si misura dalle scelte sindacali e dalle azioni di lotta concretamente messe in atto e non solo da condivisioni formali di accordi ed intese.

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)