Il
rinnovo del contratto di lavoro è in una fase di stallo e lo Snals-Confsal ha
bocciato l’ultima bozza di articolato presentata dall’Aran nel corso del
negoziato, che, nonostante qualche apertura, è distante dalle sue posizioni.
Dopo diversi incontri deludenti, vuoi per la metodologia vuoi per i contenuti
presentati dall’Aran alle organizzazioni sindacali, lo Snals puntualizza la
propria posizione.
“La
partita si fa complessa – ha dichiarato Serafini - non solo sul piano economico,
dove il governo vuole applicare al Comparto lo schema economico elaborato per
gli statali, ma anche su quello normativo, considerate le novità dell’ultima
bozza di articolato: vincolo triennale della mobilità; più potere ai dirigenti
scolastici sulle sanzioni disciplinari; criteri per l’organizzazione del lavoro
(assegnazione del personale alle classi e ai plessi, articolazione dell’orario,
ecc.) non inseriti nella contrattazione”.
E ha
proseguito affermando che tutti i lavoratori , docenti, dirigenti e personale
Ata, di tutto il comparto, meritano attenzioni particolari sia dal punto di
vista della normativa e non solo sul piano economico. Lo Snals-Confsal ha
sempre praticato l’autonomia e la libertà e non ha mai avuto posizioni
preconcette, ma che su questo punto non intende fare sconti perché è in gioco
il riconoscimento del nostro lavoro e il futuro delle nostre generazioni”.
Serafini
ha aggiunto: “Per realizzare un buon contratto è necessario, innanzitutto,
eliminare la conflittualità tra le norme di legge e quelle di natura
contrattuale e assicurare la valorizzazione di tutte le professionalità che
operano nel Comparto, a cominciare dalla rivalutazione economica delle
retribuzioni con risorse aggiuntive, dirottando le risorse della legge 107/2015
nello stipendio tabellare”, dove sarebbe opportuno una modifica di legge.
Il
segretario Snals ha concluso: “Invece che passi in avanti ci sembra che se ne
stia facendo qualcuno indietro. Non firmeremo un contratto umiliante per la
scuola, lo ribadiamo. Né possiamo accettare che al tavolo negoziale venga
umiliata la propositività del sindacato, quasi fosse un ostacolo al fatto di rinchiudere definitivamente il personale della scuola
dentro una rete burocratica asfittica e verticistica. Ricordiamo ai nostri
governanti che la scuola non è un ufficio pubblico qualsiasi e non distribuisce
servizi. E’ un’istituzione: noi non lo abbiamo dimenticato”.