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mercoledì 18 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL SINDACATO SNALS-CONFSAL DI TRIESTE

Molti si chiedono in che modo il decreto legge n. 95 del 6 luglio scorso recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, la cosidetta spending review, riguardi il mondo della scuola, a cui esso fa riferimento in più punti, in particolare agli articoli 7 e 14. L’art. 7 si riferisce alla dematerializzazione delle procedure amministrative, ossia all’informatizzazione delle iscrizioni, delle pagelle, delle comunicazioni con le famiglie che dovranno avvenire in modalità on-line e all’introduzione del registro elettronico, con conseguente eliminazione del materiale cartaceo. Il tutto senza ulteriori costi per l’erario statale, attingendo ai già magri fondi delle scuole, la cui gestione finanziaria sarà ulteriormente centralizzata e quindi le spese saranno più controllate. A prescindere da una valutazione sul merito dei provvedimenti, si osserva che per la loro attuazione gran parte del personale docente e di segreteria, ovunque in sofferenza di organico, necessita di formazione per la quale servirebbero adeguati investimenti. La formazione del personale scolastico, che non sia di nicchia o mirata a specifiche elite, è da tempo trascurata; importanti riforme sono state calate negli ultimi anni sulla scuola senza che sia stato fatto un minimo di formazione per il personale docente e di segreteria. Il crescente carico di lavoro gravante sul personale scolastico, senza alcun conseguente riconoscimento economico, non può non preoccupare un sindacato come lo SNALS che sostiene la centralità della scuola a servizio delle famiglie e della società: una scuola che per essere un sereno, ordinato e fruttuoso ambiente di formazione per i giovani dovrebbe tenere i suoi operatori al riparo da logoranti frenesie. Si tenga anche conto che il personale docente inidoneo all’insegnamento può, già da questo anno, essere impiegato in mansioni amministrative senza alcun accertamento delle competenze possedute per lo svolgimento di tali mansioni, considerando erroneamente il lavoro attuale delle segreterie scolastiche alla stregua di un’attività che non necessita di specifica qualificazione, mentre invece occorrono sempre più competenze specialistiche e raffinate. Sarà difficile introdurre le innovazioni volute dal governo a partire dal prossimo mese di settembre, dato che le scuole preparate e attrezzate per questo sono ben poche.
L’art 14 si riferisce alla riduzione della spesa per il personale. In particolare, il personale docente inidoneo sarà utilizzato nei ruoli del personale amministrativo, tecnico e ausiliario e i soprannumerari passeranno a insegnare materie per le quali non sono abilitati, ma semplicemente in possesso di una laurea o di altro titolo che darebbe accesso all’abilitazione, nella scuola in cui prestano servizio, oppure in altra scuola anche di diverso ordine e grado: ad esempio un docente che insegna lettere da molti anni in una scuola media, qualora in esubero, potrebbe vedersi assegnare una classe di lettere in un liceo per completare il suo orario di insegnamento, oppure viceversa: questo sistema non garantisce certo la qualità degli apprendimenti. Solo nei casi residuali di esubero, quando cioè non vi siano più posti in organico da assegnare nella provincia, oppure ore residue da coprire, il docente potrà essere impiegato nella scuola di titolarità per supplenze brevi, in sostituzione di colleghi improvvisamente assenti: situazione questa di emergenza quotidiana per ogni scuola, dovendo garantire, oltre che il diritto allo studio, anche l’incolumità degli alunni. Ingiusto è inoltre l’immissione generalizzato, per legge, degli insegnanti tecnico pratici di laboratorio di informatica e degli insegnanti di esercitazioni di pratica professionale nei profili del personale ATA.. Infine, allo SNALS-Confsal “risulta di difficile comprensione la scelta di ridurre drasticamente il contingente di personale destinato alle scuole italiane all'estero e le risorse per la Ricerca che sembra dettata solo dall'obiettivo di fare cassa”, come ha dichiarato il segretario nazionale Marco Paolo Nigi. Tutto questo, stabilito senza confronto con le organizzazioni sindacali a tutela del personale coinvolto, è inaccettabile e perciò lo SNALS è impegnato, a livello nazionale, a sensibilizzare tutte le forze parlamentari perché in sede di conversione in legge vengano abolite o modificate le norme incongrue o inutilmente vessatorie presenti nell'attuale testo del decreto legge.