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giovedì 30 maggio 2013

Contrarieta’ dello SNALS ai criteri per la formazione dell’organico docenti adottati dall’Ufficio Scolastico Regionale.

Si è svolta nella mattinata del 29 maggio 2013 l’informativa sindacale da parte dell’Ufficio Scolastico sugli organici della scuola secondaria di primo grado della provincia di Trieste per l’anno scolastico 2013 - 2014. Per l’Ufficio scolastico era presente un funzionario per le scuole italiane e uno per quelle slovene e nessuno di ruolo dirigenziale.
Il Segretario provinciale dello SNALS, Franco De Marchi, ha ribadito con forza la  posizione già precedentemente espressa, contestando il criterio aritmetico di ripartizione dei posti fra le quattro province della regione Friuli Venezia Giulia avanzato dall’Ufficio Scolastico, consistente in una astratta perequazione del rapporto alunni / cattedre fra le quattro province, che penalizza particolarmente la provincia di Trieste. Infatti a fronte di una diminuzione, a Trieste, per l’anno scolastico 2013 – 2014, rispetto all’anno in corso, di due classi a tempo normale e di tre a tempo pieno, corrispondenti a 9 cattedre e sei ore, è stato presentato un taglio di 14 cattedre. Ciò, a giudizio dello SNALS, si rifletterà negativamente sul numero di cattedre disponibili per la nostra provincia, sulla qualità della didattica (sperando che possa interessare) e sulla sicurezza nelle scuole. Il Segretario provinciale dello SNALS ha dichiarato, nell’incontro presso l’Ufficio Scolastico Regionale, che le classi prime possono essere formate con un numero di alunni da 18 a 27 e che pertanto non è obbligatorio l’adeguamento al parametro più alto in tutti i casi, senza tener  realmente conto della necessaria flessibilità richiesta dalle specificità dei diversi territori, da differenti esigenze didattico – formative, da disomogeneità strutturali degli edifici scolastici. Lo SNALS ha sostenuto la possibilità di formare classi iniziali meno numerose a vantaggio di un più generalizzato successo scolastico per ciascun alunno, di una maggiore efficacia didattica e di una più adeguata preparazione per la successiva prosecuzione degli studi, considerate le oggettive difficoltà derivanti da una diffusa situazione di classi formate con alunni variamente problematici (stranieri, DSA, disturbi comportamentali, problemi familiari, ecc.) e della disomogenea capienza delle aule di cui sono dotati i più vetusti edifici scolastici triestini. E’ evidente che ad essere più penalizzate per il numero di alunni per classe saranno le scuole che raccolgono la maggiore quantità di iscritti.
Lo SNALS ha chiesto quindi all’Ufficio Scolastico di riconsiderare, almeno per i casi più problematici, l’annunciata riduzione di classi prime rispetto alle richieste dei dirigenti scolastici, motivate responsabilmente da ragioni di ordine didattico e di sicurezza.
Nel pomeriggio del 29 maggio si è svolta l’informativa sindacale regionale e la situazione è rimasta invariata.  Unica vaga speranza è riposta nell’eventualità di qualche correttivo nell’organico di fatto, prima dell’inizio del prossimo anno scolastico.
Lo SNALS ribadisce quindi la propria totale contrarietà ai criteri assunti dall’Ufficio Scolastico per la determinazione degli organici per la scuola secondaria di primo grado.