I precari della scuola torneranno in piazza a Roma il prossimo 2 settembre per manifestare un comprensibile malessere.
Sulla questione
irrisolta del precariato della scuola si riflettono molti anni di errori di chi
ha avuto ed ha responsabilità di governo, che ha condotto politiche di
reclutamento viziate da atteggiamenti ideologici solo apparentemente rivolte
alla ricerca della meritocrazia.
Anche nel frangente
drammatico dell’emergenza sanitaria sono state rigettate proposte sindacali
dettate dall’esigenza di avere in cattedra dal 1° settembre, in modo stabile,
tutti i docenti necessari ad affrontare il più complesso anno scolastico della
storia repubblicana. La conseguenza paradossale è che soltanto una piccola
frazione dei posti autorizzati dal Mef saranno coperti stabilmente e che sarà
necessario ricorrere massicciamente al personale precario, senza evitare i
disservizi di inizio anno. Pertanto, condividendone il senso, lo Snals-Confsal
sostiene la protesta delle associazioni.
La stabilizzazione dei precari
è da sempre un impegno prioritario per lo Snals-Confsal, che si è battuto e si
batte per indispensabili misure strutturali, formulate in proposte già avanzate
al ministero. La stabilità del personale e l’attenzione alla sua formazione
iniziale e in servizio sono elementi imprescindibili per una scuola di qualità.
Proseguirà l’azione
dello Snals-Confsal presso l’amministrazione, affinché tenga fede agli impegni
presi e avvii rapidamente il confronto con le parti sociali sulle numerose
questioni ancora irrisolte in tema di reclutamento.