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sabato 14 settembre 2024

Snals, a fianco iniziative precari sulle assunzioni

(ANSA) - ROMA, 14 SET - Nei prossimi giorni sono state organizzate dai docenti precari numerose iniziative spontanee, presso le sedi di diversi Uffici Scolastici regionali, per protestare contro la decisione del ministero di limitare le assunzioni accantonando più di 20000 posti per un prossimo concorso da bandire entro quest'anno. I concorsi ordinari previsti dal Pnrr, per le modalità con cui sono stati svolti, non sono riusciti a ricoprire i posti e le cattedre disponibili. Solo coloro che si collocheranno nel numero dei posti messi a concorso saranno considerati idonei e, cosa ancora più grave, decine di migliaia di candidati all'insegnamento per la scuola secondaria non potranno vedersi riconosciuta nemmeno l'abilitazione. Nonostante la disponibilità di posti assegnabili ai vincitori dei concorsi, in alcuni casi ancora in corso di svolgimento, si è deciso di bandire a breve un nuovo concorso. Si tratta di una scelta del ministero, imposta dalla Commissione europea ma mai messa seriamente in discussione, che penalizza gravemente i diritti di migliaia di docenti che hanno superato, in molti casi con voti altissimi, le prove del recente concorso, annullando il loro impegno, lo studio e i sacrifici e condannandoli ad uno stato indefinito di precarietà". A rilevarlo è Elvira Serafini, segretario generale dello Snals. Lo Snals Confsal ribadisce la propria contrarietà a limitare le assunzioni solo su una parte dei posti vacanti, pur essendo ancora disponibili docenti idonei nei recenti concorsi e nelle graduatorie di merito dei precedenti concorsi. "La nostra organizzazione sindacale chiede, tra l'altro, per ragioni di trasparenza, che siano resi pubblici i risultati conseguiti da tutti i candidati nel concorso bandito nel 2023", spiega Serafini. Nello stesso tempo lo Snals Confsal condivide le ragioni delle proteste e sostiene le iniziative che saranno organizzate dai precari, continuando a sollecitare il ministero ad intraprendere nuove e più incisive interlocuzioni con la Commissione europea. "Riteniamo necessario un intervento diretto del Governo per risolvere l'assurda situazione che si è venuta a creare e che sta procurando gravi danni agli idonei di tutti i concorsi, alla stabilità della scuola e alla qualità dell'insegnamento", conclude Serafini. (ANSA). 

VR-COM/ S0A QBXB