Chiarezza sui dati dei contagi e priorità nelle vaccinazioni
Le analisi elaborate sui dati del contagio Covid
disponibili sulle piattaforme di alcune Regioni non sono tranquillizzanti. E il
caso del Veneto e del Piemonte.
Nel Piemonte, per esempio, dallo studio di
Alessandro Ferretti, ricercatore di Fisica presso l'Università di Torino,
interessato a confrontare l'incidenza dell'epidemia nelle scuole con quella
nella popolazione piemontese, risulta che il personale scolastico è da due a
quattro volte più esposto rispetto alla media della popolazione piemontese e
che la situazione nelle scuole dell'infanzia è drammatica (in assenza di misure
restrittive, la percentuale di contagi nella seconda metà di novembre è
arrivata quasi al 400%, ovvero il quadruplo dell'incidenza sulla popolazione
generale ) e che nelle superiori la percentuale di contagi tra il personale è
scesa al di sotto di quella della popolazione solo a partire da una settimana
dopo il passaggio alla Dad al 100%.
Fare scuola in presenza è una priorità per tutti,
ma è evidente che non sono sufficienti i dispositivi di protezione individuale
per tutelare quanti gravitano nella scuola e soprattutto coloro che, non solo
per questioni anagrafiche, ma anche perché impegnati a più stretto contatto con
alunni piccoli e con indici di contagiosità non definiti, rientrano tra le
categorie più a rischio per le eventuali conseguenze del contagio. Occorrono
quindi, a parere dello Snals Confsal, risposte adeguate e tempestive.
Se nel Paese siamo in possesso di dati
incontrovertibili, in quanto registrati sulle piattaforme Covid delle singole
regioni, c'è da chiedersi come mai il Ministero dell’Istruzione abbia invece
continuato a valorizzare solo ed esclusivamente le rilevazioni settimanali dei
dirigenti scolastici, che, ovviamente, sono passibili di errori, parzialità e
mancanze, fornendo quelle risultanze empiriche ed incomplete ai membri del
comitato tecnico scientifico.
Potrebbe per esempio essere opportuno incrociare i
dati del contagio presenti nelle piattaforme regionali con quelli dell'Anagrafe
Nazionale degli alunni per avere un quadro più realistico del contagio tra gli
studenti. E’ proprio in questa fase che bisogna compiere delle scelte e
stabilire delle priorità.
Se il Ministro dell’Istruzione continua ad
affermare che va garantita la didattica in presenza, probabilmente dovrebbe
assumere posizioni altrettanto forti nel tutelare il personale scolastico,
garantendo la priorità ad alunni e personale nella campagna di vaccinazioni
appena iniziata.