Da questa mattina i
sindacati stanno attendendo la consegna da parte del Miur degli elenchi relativi
alla mobilità del personale docente di scuola dell'infanzia, e non intendono
lasciare il ministero fino a quando gli elenchi completi non saranno loro
consegnati. I docenti interessati, che avrebbero dovuto ricevere una
comunicazione personale via e-mail, si sono visti recapitare un messaggio senza
alcuna indicazione della sede ottenuta. I movimenti della scuola primaria, nel
frattempo, subiscono uno slittamento al 29 luglio, salvo ulteriori
complicazioni.
La mancata pubblicazione,
nei tempi previsti, dei trasferimenti e passaggi del personale docente di scuola
primaria, insieme alle tantissime irregolarità che si stanno riscontrando in
quelli della scuola dell'infanzia non possono essere minimizzati come mero
intoppo tecnico: quando sono in gioco fattori importanti nella vita delle
persone (dove andrò a lavorare? Dove dovrò risiedere? Che faccio con la
famiglia?) ogni trascuratezza, ogni ritardo, ogni errore sono semplicemente
inammissibili da parte di chi, ancora una volta, sta dando prova di una capacità
di gestione dei problemi ben lontana dalle ambizioni che continuamente ostenta.
La farraginosità di alcune modifiche introdotte dalle legge 107 in materia di
gestione del personale, unite al pressappochismo con cui è stato ideato e
gestito il piano straordinario di assunzioni, sono tali da mettere in ginocchio
persino il sistema informatico che gestisce le operazioni. E mentre si spendono
tante parole sullo sviluppo del digitale in tutto il sistema scolastico, chi ha
il compito di governarlo ci offre dimostrazioni così palesi di incapacità e
inefficienza.
Non osiamo pensare a quanto
ci attende da qui all'inizio dell'anno scolastico, se continueremo a fare i
conti con disfunzioni e intoppi del sistema che stanno diventando
"sistematiche". La ministra e i suoi collaboratori facciano un passo, se
vogliono vedere il frutto del loro cattivo operato, in una delle nostre sedi,
che continuano ogni giorno, da tempo, ad essere affollate di persone alla
faticosa ricerca di capire che cosa li attenda all'avvio del prossimo anno
scolastico. Si renderebbero conto di quale sia il livello di apprezzamento nei
loro confronti, vedrebbero quanto sia diventato largo e profondo il solco che
questo governo e questo ministro hanno scavato tra sé e il mondo della scuola.