Dopo la riapertura di spiagge, bar, sale giochi e
bingo, arriva finalmente, da ultimo, il
Piano scuola 2020-2021. Che fatica! Certo la scuola non è
cosa da poco: interessa direttamente, tra alunni, personale docente e ATA, dieci milioni e mezzo di residenti in Italia.
A questi si devono aggiungere genitori e nonni,
educatori, addetti ai trasporti e alle mense, funzionari statali, regionali,
comunali e altro ancora: insomma, direttamente o indirettamente, materialmente
o idealmente, quasi tutti gli italiani rientrano nell'indotto della scuola.
E dopo mesi di attesa, arriva un piano che appare un
nebuloso libretto dei sogni, più un incubo per la verità. Un piano sospeso
nell'aria, che dovrebbe essere attuato dal primo settembre 2020, prodotto senza
un reale coinvolgimento di chi la scuola la vive e di chi ne rappresenta i
lavoratori.
Sul palcoscenico della scuola sono invitati a salire
istituzioni pubbliche e private, terzo settore, associazioni sportive,
ricreative, di volontariato... E con questo si distribuiscono responsabilità
educative e di vigilanza sugli alunni ad attori esterni al mondo scolastico
senza regole precise.
Manca il Protocollo nazionale di
sicurezza per le scuole, diffuso in
bozza già un mese e mezzo fa, Protocollo che una volta
approvato dovrà poi essere adattato in ogni singolo istituto in base
alle specificità di ciascuno.
Ancora
non è chiaro se il rientro avverrà per tutte le scuole il primo settembre o dopo. Nel balletto delle date alcuni dirigenti
hanno ritenuto di avvisare gli insegnanti di escludere dalle ferie l'ultima
settimana di agosto per lo svolgimento degli esami integrativi e di idoneità
entro la data canonica del 31 agosto, cioè entro la fine del
corrente anno scolastico. Ma è già pronta
l'Ordinanza che prevede lo svolgimento di queste prove d'esame, almeno
per il secondo ciclo, entro la data d'inizio della sessione straordinaria
dell'esame di Stato prevista per il 16 settembre e su questo si è già
espresso favorevolmente il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Il 20 e 21 settembre ci sarà l'election day. Ancora nelle scuole? La scuola si può fare ovunque, mentre
i seggi elettorali e referendari possono essere insediati solo nelle scuole?
Perdonatemi se dopo decenni che se ne parla ancora non capisco.
Franco De Marchi