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sabato 31 ottobre 2020

LO SNALS-CONFSAL INCONTRA LA MINISTRA DELL'ISTRUZIONE. SERAFINI: "RIPRISTINARE REGOLARI RELAZIONI SINDACALI"

 Prove di dialogo politico tra sindacati e ministero, attraverso l’incontro che si è svolto stamane tra OO.SS. e la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

“E’ necessario ripristinare regolari relazioni sindacali - ha affermato Elvira Serafini, Segretario Generale dello Snals-Confsal nel corso del suo intervento - per riallacciare un percorso interrotto dopo la firma dei protocolli estivi. Ricordo che non abbiamo mai avuto i dati relativi ai monitoraggi di quei protocolli”.

Nel corso dell’incontro la titolare del Dicastero di viale Trastevere ha puntualizzato la necessità di mantenere le scuole aperte in tutto il Paese. “Consideriamo questa una esigenza imprescindibile -ha commentato Serafini- e appoggeremo il Ministro su questa strada; la chiusura per noi è l’ultima spiaggia. Tutto l’apparato del sistema scolastico ha lavorato duramente per ripartire e non può pagare le responsabilità del sistema sanitario, con le difficoltà sul tracciamento, né quelle del sistema dei trasporti”.

Sul piano dei futuri investimenti sul sistema scolastico, invece, le misure promesse dal ministro sono apparse inadeguate. “Abbiamo bisogno di ricorrere alle risorse del Recovery Fund per l’edilizia scolastica e per assicurare la banda larga per tutte le sedi scolastiche, colmando i divari tra nord e sud del Paese” ha chiosato il Segretario generale Snals-Confsal.

Per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro le previsioni di 400 milioni di euro per l’intera Pubblica Amministrazione sono davvero insufficienti, a malapena permettono di assicurare l’elemento perequativo.

“Le risorse predisposte allo scopo nella prossima Legge di bilancio devono essere adeguate rispetto all’obiettivo fondamentale di puntare al progressivo riallineamento delle retribuzioni dei docenti italiani al livello europeo” afferma Serafini.

Infine, sul fronte controverso del contratto collettivo nazionale integrativo sulla didattica a distanza, il Ministro si è detto disponibile a proseguire l’iter negoziale anche con le OO.SS. che non hanno firmato il contratto. “Saremo disponibili a riaprire il confronto su una materia così determinante nella scuola dell’era Covid – ha concluso Serafini-. I numerosi aspetti che andavano disciplinati, dall’orario alla sicurezza e tutela della salute, dalla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, alla gestione delle fragilità, fino al riconoscimento retributivo di prestazioni di lavoro aggiuntive, necessitavano di tempi adeguati di confronto. Bene che il Ministro ne abbia preso atto”.

giovedì 29 ottobre 2020

VADEMECUM Assenze COVID-19

 Riportiamo un Vademecum delle tipologie di assenze legate al COVID 19 nonché il

trattamento conseguente in base alla normativa vigente che è soggetta ad una continua evoluzione a

seguito degli eventi connessi con la curva epidemiologica.

Vedi allegato. 

Modalità e criteri delle prestazioni lavorative e gli adempimenti connessi del personale docente comparto “istruzione e ricerca” in modalità a distanza.

Alcune riflessioni a supporto della scelta operata di non sottoscrivere l’ipotesi di CCNI: modalità e criteri delle prestazioni lavorative e gli adempimenti connessi del personale docente comparto “istruzione e ricerca” in modalità a distanza.

Lo SNALS non poteva né può sottoscrivere il contratto, non condividendo nel metodo e nel merito la predetta ipotesi.

Per quanto attiene al metodo, già da tempo lo SNALS ha denunciato “l’orticaria” dell’attuale Ministro a confrontarsi con le parti sociali sulle questioni che hanno ricadute sulla vita lavorativa del personale. Così si succedono i comunicati e le ordinanze che hanno il sapore di interventi “tampone” piuttosto che di risposte risolutive alle criticità organizzative e lavorative dell’intero sistema educativo.

La convocazione “di corsa” delle OO.SS. per la sottoscrizione dell’ipotesi di contratto ne è prova ed è davvero inusuale: le OO.SS. nel tempo di 24 ore dovevano apporre la firma senza avere il tempo di approfondire e confrontarsi riguardo alle nuove problematiche lavorative connesse con le prestazioni del personale in modalità a distanza.

Per quanto attiene ai contenuti, l’ipotesi di contratto, poi, non affronta né risolve il disagio del personale, docente e amministrativo, impegnato a lavorare a distanza con l’impiego di videoterminali in una scuola che non è più quella di ieri, ma stravolge lo stato giuridico del personale docente, relegandolo a fare l’operatore digitale e non più l’operatore di cultura. È così superfluo evidenziare che l’ipotesi di contratto snatura la funzione e la valenza etica del “docere”.

L’ipotesi di contratto, infatti, non regolamenta l’orario di lavoro agile del personale amministrativo e del personale docente: il personale, infatti, si ritrova impegnato a lavorare a distanza per un numero di ore maggiore di quello previsto dall’attuale contratto. Il contratto non riconosce il rischio per la salute del lavorare ai videoterminali, non prevedendo le necessarie pause; non regolamenta l’utilizzo delle numerose piattaforme informatiche che possono esporre il personale amministrativo e il personale docente al rischio della violazione della privacy; non affronta la delicata questione dell’impiego in modalità a distanza del personale dichiarato fragile e/o posto in quarantena, rispetto al contagio da Covid-19.

L’ipotesi di contratto sembra così essere stata scritta senza tenere conto del fatto che il personale, oggi, si ritrova a vivere una nuova esperienza lavorativa in una scuola che non è più quella di prima ma che richiede prestazioni lavorative più qualificate che dovranno essere necessariamente riconosciute e gratificate non solo con un grazie da parte del Ministro ma anche giuridicamente ed economicamente, prevedendo nuove modalità di progressione di carriera, nuove figure professionali, nuovi incentivi per una adeguata formazione, cioè un nuovo stato giuridico. L’ipotesi di contratto, così, sembra identificarsi con un escamotage inteso ad istituzionalizzare l’insegnamento a distanza attraverso la sottoscrizione di un CCNI, peraltro privo di contenuti contrattuali.

Infine, viene da chiedersi: che succede se non si firma questo CCNI? Assolutamente nulla: il contratto è privo di contenuti contrattuali.

 

 

mercoledì 28 ottobre 2020

Raggiunto l’accordo per finestra concernente la fruizione dei permessi per il diritto allo studio anno solare 2020


INTERESSATI ALLA FRUIZIONE DEI PERMESSI

- docenti attualmente frequentanti i corsi di laurea in Scienze della Formazione Primaria

destinatari di supplenza a seguito dell’inserimento nella II fascia delle GPS

- docenti che frequentano i percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione

per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità che non hanno potuto presentare domanda per l’anno solare 2020.

Per il periodo gennaio/dicembre 2021sarà da presentare entro il 15 novembre successivamente all’emanazione di ulteriore Circolare diversa dalla presente a seguito di altro accordo.



Torniamo alla DAD quasi nelle stesse condizioni del lockdown. Impossibile firmare questo contratto, urgente confronto con il Ministro

   “Impossibile firmare questo contratto sulla Dad. Non ci sono le condizioni- dichiara Elvira Serafini, Segretario Generale dello Snals-Confsal. “Tempi strettissimi, senza poterci confrontare né con gli organi statutari né con gli iscritti”.

“Da tempo denunciamo il progressivo degradare della qualità delle relazioni sindacali -ha proseguito la sindacalista- su una materia cruciale come quella della didattica a distanza abbiamo bisogno di un confronto con il Ministro, ed è quello che abbiamo chiesto per superare le molte criticità ancora presenti nella bozza di contratto”.

“Dobbiamo ricordarci che la DaD è stata introdotta a marzo in una situazione di emergenza e tutta la comunità scolastica si è trovata nella necessità di improvvisare in uno scenario inedito per tutti.

Ora però non si può procedere allo stesso modo. Torniamo alla DaD quasi nelle stesse condizioni del lockdown, mentre non sono state affrontate altre criticità che hanno danneggiato la regolare ripresa delle attività in presenza, come risolvere il nodo dei trasporti.

Anche adesso, con il nuovo Dpcm, ci sono località dove i bus arrivano anche un’ora prima del nuovo orario di apertura delle scuole. Come impedire a quegli studenti, lasciati per strada

di non assembrarsi?”

“Le tante questioni ancora aperte,” conclude il Segretario Serafini, “potranno essere seriamente affrontate solo attraverso nuove e corrette relazioni sindacali ed è proprio quello che noi al Ministro chiediamo, ormai, da mesi”.

 

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)

giovedì 22 ottobre 2020

Dal concorso straordinario ai dati del monitoraggio, la scuola al capolinea

 Comunicato Stampa

Con lo slogan “La scuola è al capolinea! La ministra scenda!” i cinque segretari generali dei sindacati della scuola Snals Confsal, FLC Cgil, Cisl Scuola, UIL Scuola RUA e Gilda Unams hanno simbolicamente manifestato davanti al Ministero dell’Istruzione in viale Trastevere a ridosso dell’avvio, domani, delle prove concorsuali per la stabilizzazione dei docenti precari. Nel corso della conferenza stampa indetta dalle cinque sigle i leader sindacali hanno fatto il punto sui temi caldi riguardanti la scuola che, con l’aggravarsi della situazione sanitaria, non possono più attendere risposte. “Siamo preoccupati per il troppo silenzio da parte del ministero, non vediamo aperture, nonostante la nostra disponibilità a collaborare- denuncia Elvira Serafini, Segretario generale dello Snals Confsal. “Mancano i docenti, le nomine sono ancora in corso, e questo rappresenta una vera e propria criticità nell’organizzazione, non dovuta solo alla pandemia”. “Non abbiamo interesse ad alimentare un clima di contrapposizione con il ministero -continua Serafini- ma vogliamo i dati dei monitoraggi fatti dal ministero e mai resi noti. Per esempio, noi registriamo un divario tra i numeri dei contagi diffusi dal ministero e le notizie che arrivano dai territori”. “La complessità del problema di gestione in questa emergenza è tale che avevamo chiesto ai tavoli la presenza dei rappresentanti della Conferenza Stato Regioni, del Ministero dei trasporti perché era evidente la necessità di avere un confronto con tutti gli interlocutori coinvolti nella gestione del problema”. Sul concorso che si apre domani, in una situazione in cui alcune regioni si apprestano a chiudere anche i confini provinciali, il Segretario generale Snals Confsal ha espresso tutta la preoccupazione del sindacato per le 66.000 persone che dovranno partecipare alle prove in questa condizione di crescita 

giovedì 15 ottobre 2020

LO SNALS-CONFSAL CHIEDE L’ELIMINAZIONE DEL BLOCCO QUINQUENNALE!

 Il blocco quinquennale della mobilità dei docenti, introdotto dalla Legge n. 159 del 20 dicembre 2019, interessa tutti i neoimmessi in ruolo dal corrente anno scolastico 2020/21 a quelli che saranno i neoimmessi in ruolo nel corso dei prossimi anni, a prescindere dal canale/graduatoria di reclutamento (GAE, Concorsi 2016, Concorsi 2018, “call veloce”) e a prescindere dall’ordine e grado di scuola.

Il blocco quinquennale riguarda tutte le tipologie di movimento, i docenti non potranno, quindi, partecipare alla mobilità territoriale e alla mobilità professionale per 5 anni. Nello stesso modo non potranno chiedere per un quinquennio l'utilizzazione e l'assegnazione provvisoria nemmeno in presenza di salvaguardia della legge 104/92 nel frattempo sopraggiunta o in presenza di nuclei famigliari con figli.

Il Governo della XVIII legislatura, in sintonia con i nuovi orientamenti sulla regionalizzazione della scuola, ripristinò la norma sul vincolo quinquennale precedentemente sospesa, ma soltanto per il personale assunto dalle nuove GRME, con effetto del provvedimento a partire dal 1° settembre 2019 con eccezione del personale avente diritto individuato entro il 31 dicembre 2018. L’attuale Governo, invece di cancellare la disparità, ha voluto allargare il blocco a tutti i neoassunti, indipendentemente dal percorso di reclutamento, senza riflettere sulla illegittimità costituzionale del ripristino del blocco quinquennale stesso e della perdurante disparità di trattamento rispetto ai docenti assunti in passato.

La norma così introdotta, tesa a raggiungere nelle intenzioni del legislatore una ipotetica salvaguardia della continuità didattica sugli allievi e negli istituti in generale, risulta fortemente penalizzante per il personale coinvolto senza per altro garantire l’effettivo raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Lo Snals-Confsal chiede la rivisitazione della Legge n. 159 del 20 dicembre 2019 proponendo il reintegro dell’anno di immissione in ruolo su sede provvisoria con l’applicazione del blocco triennale all’ottenimento della sede definitiva a domanda, uniformando, così, il sistema come previsto per la mobilità del personale già assunto a tempo indeterminato.

In attesa di un'auspicata rivisitazione della norma diventa necessario, nell’immediato, che il MI, alla luce del perdurare dall’attuale emergenza epidemica e al fine di evitare disparità di trattamento tra il personale di ruolo e quello neoimmesso, riapra nuovamente il contratto della mobilità in considerazione anche dell’elevato numero di posti vacanti in organico di diritto.

Questo vincolo ha, peraltro, fatto fallire anche la procedura di immissioni in ruolo attraverso lo strumento della "call veloce", ovvero l’assunzione in altre regioni dei docenti idonei ai concorsi o abilitati inseriti nelle GAE, concorrendo, tra le altre cose, a meno di 25 mila assunzioni in ruolo a fronte delle 85 mila autorizzate dal MEF.

Occorre, quindi, riaprire al più presto la contrattazione per porre all’ordine del giorno la deroga al blocco quinquennale di permanenza sulla scuola, imposto per legge con un connotato discriminante nei confronti del personale, perché riferito solo ad una sua parte. Inoltre, l'abolizione del vincolo rappresenta una misura necessaria nell’attuale situazione di gestione dell’emergenza per garantire al personale docente di potersi ricongiungere ai familiari e per assicurare ogni forma di assistenza utile anche ai congiunti disabili.

Lo Snals-Confsal proporrà il ripristino della mobilità regionale garantendo la mobilità tra province. Dovrebbero poi essere previste graduatorie provinciali in modo da avere assegnazioni più vicine alla residenza e ai nuclei familiari dei supplenti.

venerdì 9 ottobre 2020


 

giovedì 8 ottobre 2020

14 ottobre: una giornata di mobilitazione dei precari della scuola

 Una mobilitazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori precari della scuola il prossimo 14 ottobre, nel pomeriggio, davanti alle Prefetture con presidi, flash mob e iniziative che avverranno nel pieno rispetto delle misure di distanziamento.

Lo annunciano FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams dopo la decisione del Governo di avviare, in un contesto di emergenza sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario e, a seguire, di un maxi-concorso con oltre 500.000 candidati.

“Questi concorsi - affermano i segretari generali dei cinque sindacati - non produrranno alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre esporranno la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e al rischio che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono, siano esclusi dalla partecipazione al concorso”.

“Ormai da mesi viviamo una condizione di assenza generale di disponibilità al confronto da parte del Ministero rispetto alle parti sociali, - proseguono - con il risultato che sul fronte delle assunzioni si è registrato un vero fallimento delle misure annunciate (circa 24 mila posti assegnati a fronte degli 84 mila previsti) e per quanto riguarda le supplenze continuano i disagi determinati dai ritardi e dagli errori nelle graduatorie”.

“Oggi il lavoro nelle scuole – concludono - poggia anche sul 30% di organico occupato da lavoratrici e lavoratori precari che operano con professionalità e serietà, rispetto ai quali si è abusato del ricorso al contratto a termine senza mai offrire loro alcuna possibilità di abilitazione o di stabilizzazione”.

mercoledì 7 ottobre 2020

APPROVATO EMENDAMENTO AL SENATO – NOVITA’ NELLE AGEVOLAZIONI PER LAVORATORI FRAGILI - ELIMINATO IL LICENZIAMENTO DEI SUPPLENTI ASSUNTI CON ORGANICO COVID

 E' stato approvato al Senato l’emendamento n. 1900 che modifica integrandolo il decreto di “Agosto” n. 104/2020.

Tra le misure presenti nell’emendamento assumono particolare importanza per la scuola l’eliminazione della possibilità di licenziamento per i supplenti assunti con l’organico Covid e la possibilità di assimilare, fino al 15 ottobre, l’assenza disposta d’ufficio, a seguito del giudizio del medico competente, nei confronti del personale della scuola in situazione di rischio per patologie oncologiche o immunodepressive o per terapia salvavita o con certificazione di disabilità grave, al ricovero ospedaliero. L’assenza, in tal modo, non comporterà visite fiscali e decurtazioni. Ci chiediamo, però, se  tale previsione possa essere estesa a tutti i  lavoratori fragili, ovvero anche a quelli che non rientrano nelle categorie elencate sopra. Nell’emendamento è prevista pure la possibilità di sostituire il personale fin dal primo giorno di assenza. Secondo il comma 2 bis dell’emendamento approvato i lavoratori fragili nelle citate condizioni svolgeranno, dal 16 ottobre, la prestazione lavorativa in modalità agile, anche con mansioni diverse, ma sempre ricomprese nel profilo di appartenenza o nell’area di inquadramento. Anche questo punto potrebbe creare incertezze nella sua esatta applicazione ai lavoratori della scuola. Altra novità di rilievo sono gli incrementi del fondo per le scuole previsto dal dl 34/2020 convertito nella legge 77/2020.


venerdì 2 ottobre 2020

Oltre 2.000 posti scoperti Dsga, Snals: unico modo per risolvere è concorso riservato per facenti funzione

Dopo lo svolgimento del concorso ordinario per DSGA restano le notevoli difficoltà operative delle scuole.

Risultano infatti scoperti oltre duemila posti di DSGA. 

Le difficoltà si avvertono in maniera ancora più forte nel momento dell’avvio delle attività didattiche, condizionate anche quest’anno dall’emergenza Covid.

Lo SNALS-CONFSAL ha firmato con senso di responsabilità un’intesa con il ministero dell’istruzione per regolare l’assegnazione di assistenti amministrativi a posti di DSGA.

Tale soluzione deve avere carattere provvisorio perché i facenti funzioni di DSGA hanno diritto al riconoscimento della funzione svolta da anni con la previsione di un concorso riservato che consenta di dare continuità amministrativa alle scuole rispettando i legittimi diritti degli aspiranti DSGA.

Per tale motivo abbiamo chiesto ed ottenuto di inserire in allegato all’intesa del 18 settembre una dichiarazione a verbale che chiede l’apertura di un tavolo di confronto per individuare una soluzione al problema dei DSGA facenti funzione ancorché privi di titolo di accesso al ruolo. Resta quindi evidente che solo a livello politico può essere trovata la risposta legislativa per rimuovere gli ostacoli che si frappongono all’immissione in ruolo dei lavoratori che già svolgono da tempo con responsabilità e competenza la funzione di Direttore dei servizi generali ed amministrativi.

Il Parlamento ed il Governo non possono continuare a restare a guardare. La scuola ha bisogno di guide amministrative stabili e sicure. Lo SNALS-CONFSAL perseguirà ogni strada utile per costringere le forze politiche a dimostrare con i fatti la fiducia nella scuola come volano della ripartenza del nostro Paese.