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giovedì 27 febbraio 2014

Organizzazione dell’Ufficio scolastico regionale- Comunicato stampa del Segretario Provinciale Franco De Marchi

Come è ormai a tutti noto, la nostra regione è prossima a perdere la Direzione scolastica di rango generale. L’Ufficio Scolastico Regionale infatti non sarà più governato da un Direttore Generale, ma da un dirigente di seconda fascia con ridotte attribuzioni. Sorte toccata ad altre tre regioni – Basilicata, Molise e Umbria – in conseguenza della riorganizzazione degli Uffici amministrativi per il contenimento della spesa pubblica, previsto da recenti leggi, appositi decreti e regolamenti. A livello nazionale ciò ha comportato il taglio di quattro Direzioni regionali generali: quelle con il minor numero di studenti. “Contrariamente a quanto si va dicendo, - dichiara il Segretario provinciale dello SNALS Franco De Marchi-, nessuna norma stabilisce che le regioni con meno di 150.000 studenti debbano essere oggetto del provvedimento in questione. Infatti, prosegue De Marchi,  è del tutto ininfluente il numero degli alunni per l’applicazione di questo provvedimento che colpisce il Friuli Venezia Giulia semplicemente perché è al quartultimo posto per numero di studenti fra tutte le regioni d’Italia: 42.000 il Molise, 84.665 la Basilicata, 119.701 l’Umbria e 145.772 il Friuli Venezia Giulia; le altre regioni ne hanno di più”.
E’ previsto che ognuno dei quattro Uffici scolastici regionali interessati dal provvedimento siano dotati di un numero di Uffici interni, con specifiche competenze territoriali, pari al numero delle province di ciascuna regione, incrementati di due per gli affari relativi a tutto il territorio regionale. Così al Friuli Venezia Giulia sono stati assegnati sei Uffici: due in più rispetto al numero delle province, come per le altre tre regioni prese a confronto. “Ma, sottolinea De Marchi, per la specificità linguistica della nostra regione che prevede un Ufficio dedicato esclusivamente alle scuole con lingua d’insegnamento slovena, cosa ignorata dalla burocrazia nazionale, rimane un solo Ufficio per la gestione complessa degli affari regionali. Secondo la proposta uscita nei giorni scorsi dall’Ufficio scolastico regionale, - prosegue De Marchi- ciò sarebbe destinato a tradursi in un insostenibile raddoppio del carico di lavoro per il personale assegnato all’Ufficio provinciale di Trieste che, oltretutto senza alcun incremento di organico, dovrà occuparsi sia delle scuole della provincia che di un Ufficio regionale, con manifesta disparità rispetto agli altri uffici provinciali della regione. La conseguenza sarà, in termini organizzativi, il sicuro peggioramento della qualità dell’offerta formativa per gli studenti triestini”.

Lo SNALS, conclude De Marchi, sta muovendo i suoi passi per ottenere l’Ufficio mancante all’interno dell’Ufficio scolastico regionale ed auspica che le altre parti in causa, dagli Enti Locali, alla Regione, allo stesso Ufficio scolastico regionale  facciano altrettanto”.