lunedì 1 giugno 2020
Tavolo di conciliazione: risposte insoddisfacenti da parte del Ministero. I Sindacati indicono lo sciopero della scuola l’8 giugno. Per ripartire servono investimenti straordinari, non piccoli aggiustamenti.
Si è svolto in videoconferenza l’incontro col Ministero dell’Istruzione per il tentativo di
conciliazione chiesto dai sindacati a seguito della proclamazione dello stato di agitazione.
L’incontro, presieduto dal Capo di Gabinetto, Dott. Luigi Fiorentino, ha lasciato del tutto
insoddisfatte le organizzazioni sindacali che l’avevano richiesto, rappresentate dai loro
segretari generali.
Eccezion fatta per l’aggiornamento delle graduatorie dei supplenti, proposta che aveva già
trovato risposta risolutiva nel testo di conversione del Decreto Scuola approvato nei giorni
scorsi dal Senato, su tutte le altre questioni esposte nella lettera inviata per il tentativo di
conciliazione le Organizzazioni Sindacali hanno dovuto prendere atto della totale assenza di
precisi impegni da parte dell’Amministrazione.
In modo particolare, nessuna disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli
organici del personale docente e ATA, la cui necessità è resa evidente dai contenuti del
documento con cui il Comitato Tecnico Scientifico indica le misure indispensabili per un riavvio
in sicurezza delle attività in presenza, fissando parametri di distanziamento che imporranno
un’articolazione del lavoro su gruppi ridotti di alunni. Tale documento, nel fornire un
dettagliato quadro della situazione di cui si dovrà tenere conto nel programmare la riapertura
delle scuole dal prossimo settembre, alla luce di tutte le precauzioni da adottare per prevenire
rischi di contagio, ha reso ancor più evidente l’insufficienza delle risorse destinate al sistema
d’istruzione per fronteggiare l’emergenza; per consentire di far fronte all’accresciuto
fabbisogno di docenti e collaboratori scolastici, oltre che alla necessaria dotazione di materiali
igienico sanitari e di DPI per alunni e personale, occorre infatti prevedere un loro sostanzioso
incremento. Se davvero si vuol tornare in sicurezza alle attività in presenza, non bastano
piccoli aggiustamenti, servono investimenti straordinari.
Ugualmente non accolte, nell’incontro di oggi, tutte le richieste avanzate dai sindacati:
garantire il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con
disabilità, rivedere almeno nella presente emergenza i parametri per il dimensionamento
delle istituzioni scolastiche, provvedere alla messa in sicurezza degli edifici, promuovere
modifiche normative che sottraggano i Dirigenti Scolastici da responsabilità improprie in
merito alla manutenzione degli edifici, incrementare le risorse del FUN per la Dirigenza,
prevedere un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA. Tutto
ciò si aggiunge alla mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari
con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo
settembre, così come non vi è alcuna certezza sulle risorse da destinare al rinnovo del
Contratto per il triennio 2019-21.
Dall’esito totalmente negativo del tentativo di conciliazione consegue la decisione dei
sindacati di indire lo sciopero di tutto il personale della scuola statale per l’intera giornata di
lunedì 8 giugno. È una decisione assunta nella piena consapevolezza del carattere straordinario della situazione in cui la scuola si trova costretta a operare, in un contesto di
generale emergenza per l’intera collettività, nel quale tuttavia sono emersi con ancor più
evidenza ritardi e carenze da cui il nostro sistema è afflitto per la mancanza di un adeguato
livello di investimento, evidenziato più volte negli ultimi anni nelle indagini e nei confronti
internazionali. Proprio per questo si fa oggi ancor più pressante la necessità di ridare a
istruzione e formazione la dovuta centralità nelle scelte politiche, perché il superamento
dell’attuale emergenza, con un ritorno in piena sicurezza alle attività in presenza, segni anche
per il sistema scolastico un momento importante di rinnovamento e di crescita.
È forte il timore per la riapertura delle scuole, mancando ad oggi un progetto chiaro e ben
definito sulle modalità con cui tornare all’attività didattica in presenza. Il personale della
scuola ha dato in questi mesi una grande prova di responsabilità, senso civico, passione per il
proprio lavoro: non possono essere queste le uniche risorse su cui far conto, è il momento che
faccia fino in fondo la sua parte chi ha la responsabilità di governare il Paese.