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martedì 16 novembre 2021

Proclamazione dello stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca - settore scuola

Le organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione nel Comparto

Istruzione e Ricerca, per rivendicare:

Il rinnovo del CCNL 2019/2021 sotto il profilo normativo e retributivo:

 Il CCNL 2016-2018, già scaduto al 31/12/2018, è stato formalmente disdettato dalle

scriventi, ma le risorse stanziate per il rinnovo nella legge di bilancio 2022 sono

assolutamente insufficienti per concludere la trattativa. Occorrono inoltre risorse

aggiuntive per ridurre il divario esistente tra le retribuzioni del settore, a parità di titoli

di studio, alla media di quelle del comparto pubblico e in prospettiva alla media dei

paesi europei;

 la garanzia del consolidamento in busta paga dell’elemento perequativo previsto nei

CCNL 2016/2018;

 la definalizzazione degli aumenti contrattuali eliminando ogni riferimento a: “dedizione

all’insegnamento, impegno nella promozione della comunità scolastica e la cura

nell’aggiornamento professionale continuo”.

 la valorizzazione della professionalità docente;

 lo stanziamento di risorse aggiuntive per finanziarie la revisione dei profili professionali

di Dsga, assistenti amministrativi e tecnici e collaboratori scolastici;

 l’incremento del fondo per la contrattazione integrativa delle istituzioni scolastiche;

 l’estensione della card docenti al personale precario e al personale educatore ed Ata;

In tema di relazioni sindacali:

 va affermata la centralità delle prerogative contrattuali rispetto alla legge come

strumento di potenziamento della funzione unificante che il sistema di Istruzione e

Ricerca svolge per l’intero Paese. Giudicano inaccettabile l’intervento unilaterale su

materie di competenza della contrattazione quali la mobilità, la formazione, la

valorizzazione professionale e in generale su tutti gli aspetti attinenti al rapporto di

lavoro.

Organici e stabilizzazione precari:

 proroga al 30 giugno 2022 dei contratti docenti e Ata sul cosiddetto “organico covid”

 riduzione del numero di alunni per classe e per istituzione scolastica, come da Patto

per la Scuola Governo/sindacati del 20 maggio scorso

 apertura immediata del tavolo di confronto, previsto dal Patto per la scuola del maggio

scorso, per rendere disponibile in via strutturale e permanente il sistema delle

abilitazioni nella scuola ai fini della stabilizzazione del precariato in favore dei precari

con almeno 3 anni di servizio e dei docenti già di ruolo

 apertura del tavolo di confronto sulla mobilità per superare i vincoli imposti al

personale docente e Dirigente.

Personale ATA:

 indizione del concorso riservato per gli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA

con tre anni di servizio, compresi coloro che sono sforniti di titolo di studio specifico;

 incremento l’organico Ata implementando i parametri di distribuzione del personale

alle scuole anche in ragione delle sempre più crescenti esigenze di sicurezza con

particolare riferimento al profilo di collaboratore scolastico, stante l’intesa Mi/sindacati

del 18 maggio scorso.

 superamento blocco quinquennale ai fini della mobilità dei Dsga neo assunti.

Sburocratizzazione del lavoro e semplificazione:

 limitare all’essenziale la documentazione relativa ai processi didattici e amministrativi;

 valorizzare l’autonomia progettuale dei docenti che si esplica nella dimensione

individuale e collegiale;

 snellire i procedimenti amministrativi eliminando confusioni e conflitti di competenza

con altri enti pubblici.

Autonomia Differenziata:

 superamento di ogni iniziativa di devoluzione delle competenze in materia di

istruzione.

Su tutte queste tematiche sinteticamente riassunte, si richiede l’esperimento del tentativo

di conciliazione previsto dalla citata Legge e la convocazione dell’apposito organismo

costituito con D. M. n. 127 del 20 aprile 2000.