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martedì 7 dicembre 2021

Gentilissime/i,

il nostro sindacato SNALS, assieme a GGIL, UIL e Gilda, ha proclamato lo sciopero nazionale di un giorno, per il 10 dicembre, di tutto il personale della scuola.

Sono anni che non facciamo scioperi, perché ogni giornata di sciopero è sottratta allo stipendio di chi vi aderisce e sopratutto perché in mancanza di una larga partecipazione la sua efficacia sarebbe vanificata.

Questa volta tutti sono invitati ad aderire. La posta in gioco è alta. Entro la fine del mese di dicembre sarà approvata la legge di bilancio dello Stato per l’anno 2022. Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri inviato alle camere, contiene troppi aspetti contrari agli interessi del personale scolastico e non rispetta il PATTO PER LA SCUOLA AL CENTRO DEL PAESE sottoscritto il 20 maggio scorso dal Ministro dell’istruzione Bianchi e dai Segretari nazionali delle confederazioni (per noi Angelo Raffaele Margiotta Segretario generale ConfSAL). Un patto che riconosce la centralità della scuola, volano di crescita culturale ed economica” , “infrastruttura strategica..., che promette ripetutamente la “valorizzazione di tutte  che persone che in esso (sistema di istruzione e formazione) sono impegnate”, ecc. I contenuti di quell’accordo sono, nei fatti, completamente disattesi, tanto da poter parlare di tradimento.  Nel mese di ottobre lo SNALS e gli altri sindacati rappresentativi tentarono di coinvolgere tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione, ma dalla politica non giunsero risposte; in seguito fu proclamato lo stato di agitazione e Il 24 novembre fallì il tentativo di conciliazione al ministero per ottenere risposte alle nostre richieste. A questo punto scattò la proclamazione dello sciopero da parte di SNALS, CGIL, UIL e GILDA.

Nella legge di bilancio la scuola è dimenticata. Gli stanziamenti previsti per il contratto nazionale non toccano nemmeno questa volta le tre cifre, attestandosi su una media di 87 euro pro capite, integrati da altri 12 € medi pro capite per la “dedizione all’insegnamento…” (che significherà? Chi li otterrà?). Già nel 2018 lo SNALS non firmò il contratto nazionale per l’insufficienza degli aumenti stipendiali. Fu costretto a farlo successivamente, dopo una battaglia legale, per  non incorrere nell'esclusione dalle contrattazioni integrative nazionali, territoriali e d’istituto. Lo SNALS non firmò neanche il contratto sulla DDI del 25/10/2020 perché inadeguato a fronte della complessità della materia.

Se la legge finanziaria passasse come la conosciamo ora, non ci sarebbe più spazio per interventi successivi, almeno per la parte salariale, e si dovrebbero fare i conti con le insufficienti risorse assegnate.

Non parliamo solo di soldi, ma di diritti, come il reclutamento e la stabilizzazione dei precari docenti e ATA, degli AA facenti funzioni DSGA, della mobilità, dei trasferimenti, degli organici docenti e ATA, dei concorsi, della formazione, dei carichi di lavoro, della semplificazione burocratica, della riduzione del numero di alunni per classe, ecc. Tanti sono i nodi accumulati negli anni!

Perciò questo è il momento giusto per scioperare, tutti, per dimostrare al Governo, alla politica, alla cittadinanza, che il personale scolastico non ci sta più alle belle parole, che suonano vuote quando si dichiara ripetutamente di volerlo valorizzare, mentre invece nei fatti lo si svaluta in tutti i modi. Considerate che gli stipendi medi degli insegnanti sono inferiori di 350 euro rispetto a quelli dei dipendenti di pari livello appartenenti ad altre amministrazioni dello Stato, per non fare confronti con i colleghi europei.

ORA BASTA!

Date forza al sindacato partecipando compatti allo sciopero del 10 dicembre. Nello stesso giorno, a Trieste, in piazza Goldoni ci sarà un sit-in dalle 9 alle 11: intervenite  per dare visibilità alla protesta.

 Il Segretario Provinciale: Franco De Marchi