Gentilissime/i,
il nostro sindacato SNALS,
assieme a GGIL, UIL e Gilda, ha proclamato lo sciopero nazionale di un giorno, per il 10
dicembre, di tutto il personale della scuola.
Sono
anni
che non facciamo scioperi, perché ogni giornata di sciopero è sottratta allo
stipendio di chi vi aderisce e sopratutto perché in mancanza di una larga
partecipazione la sua efficacia sarebbe vanificata.
Questa
volta tutti sono invitati ad aderire. La posta in gioco è alta.
Entro la fine del mese di dicembre sarà approvata la legge di bilancio dello Stato per l’anno 2022. Il testo approvato
dal Consiglio dei Ministri inviato alle camere, contiene troppi aspetti
contrari agli interessi del personale scolastico e non rispetta il PATTO PER LA SCUOLA AL CENTRO DEL PAESE sottoscritto
il 20 maggio scorso dal Ministro dell’istruzione Bianchi e dai Segretari
nazionali delle confederazioni (per noi Angelo Raffaele Margiotta Segretario
generale ConfSAL). Un patto che riconosce la centralità della scuola, “volano di crescita culturale ed
economica” , “infrastruttura strategica”
..., che promette ripetutamente la “valorizzazione di tutte che persone che in esso
(sistema di istruzione e formazione)
sono impegnate”, ecc. I contenuti di quell’accordo sono, nei fatti,
completamente disattesi, tanto da poter parlare di tradimento. Nel mese di
ottobre lo SNALS e gli altri sindacati rappresentativi tentarono di coinvolgere
tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione, ma dalla politica non
giunsero risposte; in seguito fu proclamato lo stato di agitazione e Il 24
novembre fallì il tentativo di
conciliazione al ministero per ottenere risposte alle nostre richieste. A
questo punto scattò la proclamazione dello sciopero da parte di SNALS, CGIL,
UIL e GILDA.
Nella legge di bilancio la scuola è dimenticata. Gli stanziamenti previsti per il contratto
nazionale non toccano nemmeno questa volta le tre cifre, attestandosi su una
media di 87 euro pro capite, integrati da altri 12 € medi pro capite per la “dedizione all’insegnamento…” (che
significherà? Chi li otterrà?). Già nel 2018 lo SNALS non firmò il contratto nazionale per l’insufficienza degli
aumenti stipendiali. Fu costretto a farlo successivamente, dopo una battaglia
legale, per non incorrere
nell'esclusione dalle contrattazioni integrative nazionali, territoriali e d’istituto.
Lo SNALS non firmò neanche il
contratto sulla DDI del 25/10/2020 perché inadeguato a fronte della complessità
della materia.
Se la legge finanziaria
passasse come la conosciamo ora, non ci sarebbe più spazio per interventi
successivi, almeno per la parte salariale, e si dovrebbero fare i conti con le
insufficienti risorse assegnate.
Non
parliamo solo di soldi, ma
di diritti, come il reclutamento
e la stabilizzazione dei precari docenti e ATA, degli AA facenti funzioni DSGA,
della mobilità, dei trasferimenti, degli organici docenti e ATA, dei concorsi,
della formazione, dei carichi di lavoro, della semplificazione burocratica,
della riduzione del numero di alunni per classe, ecc. Tanti sono i nodi accumulati negli anni!
Perciò questo è il momento giusto per scioperare, tutti, per
dimostrare al Governo, alla politica, alla cittadinanza, che il personale
scolastico non ci sta più alle belle parole, che suonano vuote quando si
dichiara ripetutamente di volerlo valorizzare, mentre invece nei fatti lo si
svaluta in tutti i modi. Considerate che gli stipendi medi degli insegnanti
sono inferiori di 350 euro rispetto a quelli dei dipendenti di pari livello
appartenenti ad altre amministrazioni dello Stato, per non fare confronti con i
colleghi europei.
ORA BASTA!
Date
forza al sindacato partecipando compatti allo sciopero del 10 dicembre. Nello stesso giorno, a
Trieste, in piazza Goldoni ci sarà un
sit-in dalle 9 alle 11: intervenite
per dare visibilità alla protesta.
Il Segretario Provinciale: Franco De Marchi