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mercoledì 18 novembre 2009

Assemblea sindacale generale del personale della scuola

Oggi, 18 novembre, nell’aula magna del liceo “Dante Alighieri” si è tenuta l’assemblea generale indetta dallo SNALS-Confsal per tutto il personale delle scuole triestine.
La relazione del Segretario provinciale, Giuseppe Ughi, sul tema “La scuola italiana nel “vortice” delle riforme ordinamentali, degli organici, del reclutamento, del dimensionamento, del sistema previdenziale e dello stato giuridico” ha evidenziato la realtà scolastica italiana con quella degli altri Paesi occidentali dove l’OCSE e la valutazione PISA collocano i nostri studenti agli ultimi posti in tutti e tre gli ambiti di indagine (lettura, matematica e scienze). Peggio di noi fanno solo Grecia e Portogallo, mentre Spagna e Francia stanno poco meglio di noi; Germania e Regno Unito sono a metà classifica e primeggiano Giappone, Corea del Sud e Finlandia.
“E’ per lo meno strano – ha dichiarato Ughi – che alle maggiori ore trascorse a scuola in Italia, un terzo in più della Germania, Norvegia e Finlandia, corrisponda un risultato scolastico così modesto”.
Lo SNALS-Confsal ritiene necessario adottare un modello strutturale che contempli un efficace metodo di insegnamento congiunto alla effettiva serietà degli studi e alla qualità della formazione degli insegnanti, ai quali va garantito un livello adeguato di riconoscimento sociale e di status.
Alle riforme in corso nel primo ciclo di istruzione sono in dirittura d’arrivo i regolamenti per la riforma del secondo ciclo, ossia dagli istituti superiori, la cui approvazione, secondo il Ministro Gelmini, avverrà prima di Natale e l’applicazione con il prossimo anno scolastico 2010/2011.
“Questa accelerazione del passaggio al nuovo ordinamento – ha continuato Ughi – creerà certamente disagi all’interno della scuola, perché mancano ancora le condizioni di fattibilità in assenza della revisione delle classi di concorso, della composizione delle cattedre per ciascuno degli indirizzi, dell’individuazione degli ambiti, dei criteri e delle modalità per l’ulteriore articolazione delle aree di indirizzo.”
Per il Sindacato va via via estendendosi il convincimento che la riforma abbia per obiettivo primario il solo contenimento della spesa, già quantificata dal Governo nel quadriennio 2009/2012 in 7,832 miliardi di euro. Il settore dell’istruzione deve essere considerato un settore di investimento e non di mero risparmio, perché leva strategica per lo sviluppo civile, culturale ed economico del Paese.
Altrettanto fondamentale è l’adozione di un organico pluriennale stabile d’Istituto, eliminando la piaga del precariato, garantendo così la necessaria continuità didattica e funzionalità organizzativa.
Invece nello schema di piano programmatico del governo previsto dall’art.64 della legge 133/2008 sono stati quantificati i tagli del personale per il triennio scolastico 2009/2010 – 2011/2012 per un totale di 87.400 docenti e 44.500 amministrativi, tecnici ed ausiliari.
A Trieste, a fronte di un aumento di 245 alunni, c’è stato un taglio di 71 docenti e 56 ATA nell’organico di diritto.
Il precariato, nella nostra città si è attestato da anni su valori inaccettabili per la qualità della scuola ed ammonta a 278 docenti pari al 15% dell’organico e 283 amministrativi tecnici ed ausiliari pari al 37% dell’organico con una punta incredibile del 59.3% di collaborati scolastici (ex bidelli).
In presenza di questa tragica situazione c’è anche l’intenzione di ridurre gli istituti con il prossimo anno scolastico, oltre l’attivazione del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti che ha già determinato l’accorpamento del “Carli” al “Da Vinci - Sandrinelli”, entreranno nell’occhio del ciclone della cosiddetta razionalizzazione gli istituti Volta, D. Alighieri, Deledda, Galvani, Fabiani, Nautico.